Longevità. Non è più troppo tardi
Il premio Latin Grammy Award 2022 come cantante esordiente è stato vinto da Angela Alvarez, 95 anni, di origini cubane – americane.
Artista da record, la vincitrice più anziana della competizione, Angela canta da quando aveva 14 anni, ma soltanto negli ultimi anni è riuscita a realizzare il suo sogno di essere un’ artista; da quando, portata a Los Angeles da un nipote, ha iniziato a registrare le decine di canzoni che ha composto nell’arco della sua vita travagliata e con le quali racconta un pezzo di storia dell’umanità.
Angela Alvarez appare nel film Il padre della sposa – Matrimonio a Miami, del regista Gary Alazraki, prodotto negli Usa nel 2022, in Italia disponibile sulla piattaforma Netflix.
Ancora più favorevolmente sorprendente è la copertina di Vogue Filippine, dedicata ad Apo Whang Od, famosa come Maria Oggay, tatuatrice batox.
Apo ha 106 anni e, ancora oggi scrive l’Ansa, nonostante viva in un luogo remoto e di difficile accesso (su per le montagne di Kalinga, a 12 ore dalla capitale Manila) sono migliaia i turisti che da tutto il mondo la raggiungono per ottenere i tipici disegni geometrici di questa arte millenaria. Ultima mambabatok, Apo ha formato e espirato altri esecutori che portano il batox nel mondo.
La copertina di Vogue, giornale glamour per eccellenza, porta la bellezza fuori dagli steccati della gioventù e, al tempo stesso, straccia la trita retorica di riferirsi alle vegliarde con l’appellativo di nonna, nonnina per mostrarle per quello che sono, donne gagliardissime e modelli di vita, alle quali si deve ammirazione.
Rappresentano un incentivo per tutti: dalla buona nuova che arriva dal mondo della ricerca, sembra veramente che non sia mai troppo tardi, visto che l’umanità non ha ancora raggiunto il limite massimo della vita. Un nuovo traguardo di longevità lo raggiungerà entro il 2060.
Lo asserisce uno studio statunitense, condotto dagli scienziati delle università della Georgia e della Florida e pubblicato sulla rivista Plos One.
Condotto su un vasto campione di popolazioni di 19 Paesi (Italia inclusa) dell’area industrializzata e di età compresa fra i 50 e i 100 anni, il gruppo di ricercatori guidati da David McCarthy e Po-Lin Wang sono giunti alla suddetta previsione, dopo aver analizzato – con elaborati modelli statistici – i dati sulla mortalità forniti dalla Human Mortality Database (Hmd), l’archivio che raccoglie i dati scientifici sulla mortalità nei Paesi sviluppati.
Finora sono 2 i momenti precedenti che hanno visto allungarsi l’aspettativa di vita: nella seconda metà dell’Ottocento con un’estensione media di 5 anni (con episodi di centenari intorno al 1980) più per le femmine che per i maschi, dovuto, suppongono gli studiosi, alla “prima ondata dei miglioramenti nella santità pubblica e nella tecnologia medica”; e il secondo, più ragguardevole, con una media di 10 anni per i nati tra il 1910 e il 1950, corrispondenti a quella fascia di età attuale compresa tra i 70 e i 110.
La “tempistica” di questi 2 momenti storici fanno prevedere che un nuovo avanzamento della longevità potrebbe verificarsi, appunto, entro il 2060.
“Se ci sia o meno un limite alla durata della vita umana è stato oggetto di dibattito per millenni. Le stime storiche della durata massima possibile della vita suggeriscono fortemente che è aumentata notevolmente rispetto alla storia registrata – scrivono gli scienziati -. Gli ebrei della tarda età del bronzo consideravano notoriamente 80 anni come la durata massima di una vita umana. (Salmo 90:10; <500 a.C.); circa 1.000 anni dopo, gli antichi romani fissarono la loro stima ufficiale del massimo, il cosiddetto saeculum naturale, a 100 o 110 anni. I record di longevità moderni sono ancora più alti: l’attuale record di longevità umana è di 122, ma è rimasto invariato dal 1997”.
Non esisterebbe, dunque, un’età massima per l’essere umano; sbagliato asserire, come fanno alcuni studiosi fanno, che siamo programmati per raggiungere i 120 anni di età.
Quel che è certo sono gli attuali record di anzianità e che potranno essere superati, sempre che avvertono gli studiosi “le scelte politiche continueranno a sostenere la salute e il benessere degli anziani e se la situazione politica, economica e ambientale rimarrà stabile”.