Una scultura di cannucce di plastica per la salvezza delle acque vietnamite
In una classifica dei paesi che versano maggior plastica in mare pubblicata dalla rivista Science nel 2015, il Vietnam figura al 4° posto, con 8 milioni di tonnellate annue. E, ancora, una ricerca realizzata nel 2018 dalla Ho Chi Minh University of Technology in collaborazione con l’Istituto Francese di Ricerca e Sviluppo ha rilevato che la concentrazione di microplastiche nei fiumi e nei canali della ex-Saigon è mille volte superiore rispetto ai fiumi europei.
Ecco perché nel maggio scorso i fondatori della piattaforma ambientale Saigon Zero Waste ha chiesto all’artista cino canadese, Benjamin Von Wong, particolarmente attento ai cambiamenti climatici, di realizzare un’opera d’arte sorprendente, per attirare l’attenzione sul problema dei rifiuti di plastica in Vietnam.
Nasce così La separazione del mare dalla plastica, la monumentale scultura composta da 160mila cannucce di plastica, esposta (fino al 24 marzo 2019) in un centro commerciale di Ho Chi Minh (ex Saigon). Il titolo dell’opera, ispirato dall’episodio biblico della separazione delle acque del Mar Rosso, nasce, nelle intenzioni dell’autore, per scuotere le coscienze dei vietnamiti, ricordandogli la grande quantità di rifiuti di plastica che contamina i loro fiumi e mari. Due grandi onde di cannucce che raggiungono i 3,3 metri di altezza, un corridoio centrale da attraversare, un video che spiega al pubblico il processo creativo dell’opera scaturito dal desiderio di “creare qualcosa di bello e unico da una tragedia ambientale”.
Una volta deciso che l’opera sarebbe stata realizzata con le cannucce (che in Vietnam usano smisuratamente, anche per bere un bicchiere d’acqua), i giovani volontari della piattaforma ambientalista hanno trascorso 2 mesi a raccoglierle e, successivamente, lo stesso Wong ha partecipato alla loro pulitura, eseguita prima che venissero posizionate sulla struttura di legno, scheletro della scultura.
Al compimento del progetto ha contribuito anche la catena di caffè Starbucks, spesso al centro delle critiche degli ambientalisti per la grande quantità di rifiuti che genera in tutto il pianeta, sia donando la “materia prima” sia con un aiuto finanziario.