S-ciuptéta, la fucilata che irrompe nel Giardino della Poesia
Il 10 agosto 2017 ricorre il 150° anniversario dell’omicidio di Ruggero Pascoli, padre del celebre poeta Giovanni. L’autore e la motivazione dell’omicidio non sono mai stati scoperti e il fatto è considerato uno dei primi delitti irrisolti della storia italiana.
Ruggero Pascoli, oltre a ricoprire incarichi nella politica locale, era amministratore della tenuta “La Torre”, di proprietà dei principi Torlonia, a San Mauro in Romagna. Il 10 agosto 1867, mentre tornava a casa in calesse, dopo un incontro di lavoro avvenuto a Cesena, all’altezza di San Giovanni in Compito fu colpito da una fucilata per mano di sicari rimasti ignoti. Morì all’istante. Ma la cavalla che trainava il calesse, proseguì il cammino, trasportando il corpo di Ruggero.
La morte di Ruggero scosse profondamente la sua famiglia e ne condizionò fortemente il destino. Quando avvenne il delitto, il poeta Giovanni Pascoli (1855- 1912) aveva soltanto 11 anni.
In ricordo del padre compose nel 1896 la lirica X agosto e nel 1903 la celebre La Cavalla Storna – contenuta ne I canti di Castelvecchio – dove è descritto il tragico episodio e si fa esplicito riferimento al complotto. La poesia raffigura il monologo della madre, Caterina Vincenzi Alloccatelli che morirà di lì a pochi mesi, rivolto alla cavallina storna, unica testimone del delitto. Termina i noti versi: “Mia madre alzò nel gran silenzio un dito: disse un nome… sonò alto un nitrito.”
Il processo simbolico
Dal 2007 a San Mauro, il 10 agosto si ricorda l’oscuro omicidio di Ruggero Pascoli con l’iniziativa il Processo Pascoli: un evento-spettacolo che mette in campo un fatto saliente ma controverso della storia, dibattuto come in un procedimento giudiziario simbolico, con la pubblica accusa e la difesa, entrambe rappresentate da storici, intellettuali e studiosi e una giura che emette il verdetto sul tema.
Nell‘edizione 2017 il Processo simbolico si svilupperà intorno alla presa del Palazzo d’Inverno nel 1917, l’ossia la Rivoluzione Russa che segnò la caduta dell’impero degli Zar e l’avvio della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa che divenne nel 1922 all’Unione Sovietica, sotto la guida di Lenin.
Figlia dell’applicazione delle teorie sociali ed economiche dei filosofi Karl Marx e Friedrich Engels, l’Unione Sovietica ebbe vita fino al 1989 (ufficialmente 1991), con importanti conseguenze in ogni parte del globo.
Imputata quindi La Rivoluzione Russa e i suoi effetti sulla Russia e sul mondo: a difenderla ci saranno il filologo Luciano Canfora e il filoso Diego Fusaro, mentre l’accusa sarà sostenuta dagli storici Marcello Flores e Maurizio Ridolfi. Al pubblico spetterà la sentenza.
S-ciuptéta, la fucilata che irrompe nel Giardino della Poesia
Per la commemorazione dei 150 anni, precede il Processo simbolico, La s-ciuptéta (La fucilata) il 3 agosto 2017, nella casa natale di Giovanni Pascoli, il reading musicale in dialetto romagnolo di San Mauro con letture declamate dall’attrice Elena Bucci, la regia di Luigi Ceccarelli e l’accompagnamento al clarinetto di Paolo Ravaglia. Il testo è tratto dai monologhi composti, in vernacolo da Gianfranco Miro Gori.
Il reading musicale ha fatto parte del cartellone delle 8 serate del festival ormai ventennale Il Giardino della Poesia che si è svolto nei luoghi pascoli ani dal 23/7 al 6/8/2017, con protagonisti della poesia, della letteratura, della filosofia, del teatro e del cinema.
La rassegna si è aperta con la serata promossa dall’Accademia Pascoliniana che ha visto l’attore Lino Guanciale (nella foto a lato) impegnarsi nel Recital lirico, con la lettura dei versi del grande poeta e accademico italiano.
Sia il Festival della Poesia sia il Processo sono organizzati dall’associazione Sammauroindustria.