Nicelli. Il triplice anniversario del primo aeroporto civile d’Italia
Il 4 febbraio 1935 a Venezia – Lido, veniva inaugurato il primo aeroscalo commerciale d’Italia, il Nicelli.
Progettato dal colonnello dell’aereonautica militare Felice Santabarbara e dall’ingegnere milanese Pietro Emilio Emmer, l’aeroscalo è un esempio di architettura razionalista, che lo rese alla nascita il più elegante d’Europa e, ancora nel 2014, secondo la BBC, tra i 10 più belli del mondo.
Ad aprire la strada al volo commerciale dal Lido era stato nel 1925 il pionieristico ingegnere Renato Morandi, con la compagnia aerea Transadriatica, che percorreva le rotte Venezia – Roma e Venezia – Vienna con scalo a con scalo a Klagenfurt in collaborazione con l’austriaca ÖLAG. E proprio diretto a Vienna, partì il primo volo con 4 passeggeri paganti nell’agosto 1926.
A sua volta Morandi aveva ripreso lo scalo utilizzato dai militari durante la Prima guerra mondiale, come ci ricorda il nome stesso dell’aeroscalo, dedicato a Giovanni Nicelli, asso dell’aeronautica italiano e morto in combattimento nel 1918.
Conservato esattamente come è nato, meglio dire, ricostruito esattamente com’era, l’edificio del Nicelli, si presenta con due grandi vetrate, una che dà sul piazzale d’ingresso e l’altra sulla pista di prato lunga un chilometro.
Al suo interno, come lo volle l’architetto Mario Emmer all’epoca, mobilio d’epoca, una grande mappa dell’Europa di Giovanni Nei Pasinetti, con le rotte tracciate di capitale in capitale e una serie di quadri di aeropittura futurista.
Un piccolo miracolo di salvataggio grazie all’intervento della Soprintendenza del 2004, altrimenti il Nicelli sarebbe andato distrutto, dopo il lento declino, provocato dall’aeroporto Marco Polo, costruito sulla terra ferma e inaugurato nel 1961.
Da allora dopo essere passato sotto la gestione di una società pubblica, poi mista, lo storico aeroscalo ha ripreso vita grazie alla gestione privata di tre soci, nativi del Lido, gli imprenditori: Raffele Ambruoso, Vitalie Coada e Claudio Rebeschini, che si sono dedicati alla sua rigorosa ricostruzione filologica, compresi la riproduzione delle 6 tele del pittore futurista Tato Sansoni e del grande lampadario di cristallo, ricostruito dall’azienda che lo aveva progettato.
Aria di festa, dunque, al Nicelli per gli anniversari che si accavallano, quest’anno per i suoi i 90 anni, nel 2026 per i 100 anni della Transadriatica, ma già nel 2024 per l’atterraggio sulla sua pista di pratosa di Adolf Hitler, leader della Germania nazista alla sua prima vista ufficiale all’estero dall’ascesa al potere nel ’33 e primo incontro con il leader italiano fascista, Benito Mussolini.
Era il giugno del 1934: da lì la Storia prese un altro fatale e infausto corso.
Immagine: Venezia Lido, immagine d’epoca del Nicelli, primo aeroporto commerciali italiano, oggi completamente ricostruito com’era, con rigorosa filologia