A Venezia la moda maschile del Settecento che divenne canone
Come ci insegnano gli storici del costume quando si parla di moda nel Settecento si parla, soprattutto, di abbigliamento maschile, posto che è nella prima metà del XVIII secolo che nasce “la modernità” in questo settore con il completo formato dai tre pezzi alla francese: marsina, gilet e calzoni che si perpetuerà nel tempo pur con le mutazioni delle fogge.
Al tempo – a parte i pantaloni che rimangono pressoché uguali al passato, ossia culottes chiuse sotto al ginocchio –, i capi maschili abbandonano la ridondanza dei secoli passiti per affinarsi.
Se fino ad allora l’uomo aveva dovuto essere l’immagine della forza, nel Settecento – che non a caso sarà il secolo dei Lumi e della Rivoluzione – cede il passo alla cultura. Si vanno affermando via via i salotti e, quindi, l’arte della conversazione e la mondanità che portano al mutamento della forma della seduzione non più ostentazione della gagliardia, ma, piuttosto, con dell’arguzia e della sensibilità.
La moda si femminilizza con l’uso delle sete, dei ricami in oro e argento, delle pietre preziose e dei bottoni applicati numerosi sulle giacche e gilet, rivestiti di stoffa, dipinti, in madreperla, porcellana o dei veri bottoni – gioielli, con diamanti e pietre preziose.
Importante novità, s’introducono le tasche che liberano l’uomo dalla borsa che era solito portare legato alla cinta.
I colori si fanno pastello, delicati tipici dei tessuti orientali importati dapprima dalle Compagnie delle Indie e, poi, prodotti in Europa con l’imitazione dei disegni asimmetrici detti bizarre.
Venezia, come le altre capitali europee attente alla moda, diventa produttrice di tessuti raffinati come ricorda e racconta la mostra a tema e dedicata a un veneziano ad doc e tra le figure simbolo del Settecento non soltanto italiano, Giacomo Casanova, del quale nel 2025 ricorrono i 300 anni della sua nascita.
Il Seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova, s’intitola infatti, l’esposizione presso il Museo di Palazzo Mocenigo curata da Roberta Orsi Landini e Chiara Squarcina, che ricostruisce le peculiarità storiche del XVIII secolo e delle sue profonde trasformazioni compresa quella dell’abbigliamento maschile, tramite gli elementi rigorosamente d’epoca grazie alle collezioni in prestito del Museo Stibbert di Firenze e dello stesso Palazzo Mocenigo.
Mostra: Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova;
dove: Museo di Palazzo Mocenigo;
quando: fino al 27 luglio 2025.