Autism glass per leggere le espressioni facciali
Intelligenza artificiale, psicologia, pediatria e grafica al computer sono le principali discipline che hanno dato vita al progetto multidisciplinare Autism glass della Scuola di Medicina di Stanford. Un particolare dispositivo che permetti di riconoscere le espressioni facciale in modo automatico.
Il principale obiettivo della ricerca è quello di supportare i bambini affetti da autismo a riconoscere le emozioni delle persone con cui interagiscono attraverso il riconoscimento delle espressioni facciali.
Le persone affette dall’autismo soffrono di una totale assenza di empatia e capacità di interazione con il mondo esterno.
I disturbi dello spettro autistico si manifestano con diversi livelli di gravità, per questo si parla di basso o alto funzionamento dello spettro autistico.
Dopo lo studio su 40 bambini che ha portato a notevoli successi, i ricercatori stanno affrontando la seconda fase. Si procederà ad uno studio che si svolgerà a casa su 100 bambini, di cui 80 affetti da autismo e 20 che seguono uno sviluppo non alterato dall’autismo. La ricerca sta cercando volontari dell’età tra 6 e 16 con l’obiettivo di studiare il comportamento a lungo termine per un periodo di 4 mesi. Le famiglie utilizzeranno il dispositivo messo a punto dai ricercatori e saranno monitorati dai ricercatori mediante visite periodiche.
Il software Autism glass analizza le espressioni facciali; in un istante dà all’utente un’indicazione emotiva. L’obiettivo è quello di rafforzare la fiducia delle persone affette da autismo quando si trovano in situazioni sociali. L’Autism glass insegna a capire che cosa esprime il viso davanti a loro, acquistando una maggior socievolezza che risiede nel miglioramento dell’interazione sociale, i bambini, a seconda del livello di intensità dello spettro acustico, potranno acquistare maggiore fiducia in se stessi. Il software funziona su Google Glas, gli occhiali computerizzati, sviluppati da Google.
Per la seconda fase del progetto il gruppo di scienziati è alla ricerca di un CRC (Clinical Research Coordinator) o di uno “study manager” come ai ricercatori piace chiamare la suddetta posizione. La persona lavorerà direttamente con i partecipanti per la gestione dei screening, studierà il progredire del processo e della comunicazione generale. Inoltre rappresenterà gli occhi e le orecchie del team ingegneristico e degli esperti di user experience così da comprendere e gestire l’intero processo del design.
La ricerca multidisciplinare, coordinata dal Prof. Dennis Wall, docente di Pediatria, tra gli altri, il Prof. Emerito di Informatica,Terry Winograd, Carl Feinsten, professore emerito di Psichiatria e fondatore dell’Autism Center, Catalina Voss, fondatore del progetto, Nick Haber, Co-fondatore; Aaron Kone, guru del cellullare, Titas De, guru di Computer Visione, Beth McCarthy, “study manager”. La ricerca è supporta da The Davide Lucile & Packard Foundation, Google, Stantford Medicine, Dekeyser & Friends Foundation.
Chiunque sia interessato alla posizione può contattare Jena Daniels:danielsj@stanford.edu
Per saperne di più: Stanford University; Stanford researchers