Rocco Chinnici. Una roccia di magistrato
“…Il passaggio alla magistratura penale: Una tappa fondamentale nella vita di Giovanni… Falcone fu destinato alla sesta sezione penale, ufficio istruzione. La stanza era in fondo a un corridoio bio, al piano terra del palazzo di giustizia”.
Consigliere istruttore era Rocco Chinnici, una roccia di magistrato, ostinato e poco incline alla diplomazia, sospettoso e per nulla affascinato dal potere. Era stato scelto sull’onda dell’emozione dello sdegno per l’uccisione di Cesare Terranova (settembre ’79) eliminato alla vigilia del suo ritorno a Palermo, fu mandato a dirigere l’ufficio istruzione di Palermo…
Giovanni trovò il terreno fertile che cercava. Rocco era un padre burbero, ma sul lavoro garantiva la massima autorità ( da Storia di Giovani Falcone di Francesco La Licata).
Rocco Chinnici, creatore del Pool Antimafia, fu ucciso il 29 luglio 1983, da una Fiat 126 verde imbottita con 75 kg di esplosivo davanti alla sua abitazione di Palermo. Aveva 58 anni.
Insieme a lui, morirono il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi. L’unico superstite fu Giovanni Paparcuri, l’autista. Ad accorrere fra i primi furono due dei suoi figli. Viene considerato il primo attentato stragista della mafia.
Caterina Chinnici, anche lei magistrato racconta il padre nel libro È così lieve il tuo bacio sulla fronte.
Ricordiamo inoltre il libro di Fabio De Pasquale, Eleonora Iannelli, Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili.