Apre il MUSA. Museo delle Scienze Antropologiche per i Diritti Umani
Il lavoro del Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano, dove da molto tempo si lavora per ridare l’identità a persone che l’hanno persa con la morte, diventa materia centrale del MUSA (Museo Scienze Antropologiche Per i Diritti Umani); un museo per diffondere la conoscenza delle scienze mediche e forensi che scrivono la storia, risolvono i casi giudiziari e svolgono un loro ruolo fondamentale nella tutela della dignità umana nella pienezza del suo termine.
Dignità per i vivi, dignità per i morti. A quest’ultimi la si restituisce attraverso l’identificazione siano essi resti dei quali il trascorrere del tempo ne ha cancellato il nome, siano essi i migranti vittime dei naufragi dei barconi.
Ideatrice e coordinatrice della nuova istituzione, l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, direttrice del Labanof e professoressa ordinaria di Medicina legale dell’Università degli Studi di Milano
Dall’ archeologica che illustra la Milano del IV-V secolo d.C., con gli studi realizzati sulle ossa trovate nella cripta della sede centrale dell’Università e che fanno parte della Cal (sigla per Collezione antropologica Labanof) la raccolta creata nel 2017 in collaborazione con l’Università, fino ai resti recenti tra le quali le vittime del naufragi nel Mediterraneo del 3 ottobre 2013 e del 18 aprile 2015 la cui identificazione ha consentito ai parenti di celebrare il loro funerale e superare la cosiddetta ‘perdita ambigua’ che assale e tormenta i vivi quando non sanno che fine abbia fatto il loro caro come la stessa Cattaneo ben spiega nel suo libro Naufraghi senza volto.
È stato possibile realizzare il MUSA – inaugurato il 19 ottobre 2022 – grazie alla collaborazione con Fondazione Isacchi Samaja, Terres Des Hommes e la Fondazione Cariplo.
Immagine tratta dal sito ufficiale del Labanof