Liceo Montale. Un caso mediatico senza la notizia
Povera Italia dilaniata da vecchie diatribe fra buoni e cattivi; una dicotomia latente che ha colpito anche la Preside del liceo Montale di Roma, Sabrina Quaresima
Accusata di aver avuto una relazione con un suo studente diciannovenne (pertanto maggiorenne) è stata, ieri, ritenuta innocente. Infatti, l’ufficio Scolastico Regionale del Lazio ha stabilito che non c’è stata nessuna violazione del codice disciplinare, così Sabrina Quaresima resta nella sua scuola.
Ma innocente rispetto a quale reato?
Dopo lunghe polemiche si è deciso per la sua innocenza, spegnendo la miriadi di voci diffamatorie. La stessa dirigente, provando a difendersi, ha parlato di calunnie nate da discrasie fra lei e alcuni docenti che, forse, non hanno gradito talune sue scelte imposte al fine di coordinare le attività scolastiche. Ci può stare.
Eppure, non appena i riflettori si sono accesi su questa vicenda il furor di popolo ha edificato un tribunale nostrano per additare un comportamento ritenuto indegno, ignobile, poco affine ai doveri di una preside che si rispetti.
Se fosse stato un preside, la ferocia del vulgo sarebbe stata la medesima?
Probabilmente, ci si sarebbe mantenuti su una posizione di incertezza e di dubbio; con maggior rigore si sarebbe accolta la possibilità della menzogna da parte di chi accusa. Si è innocenti fino a prova contraria!
Invece, buona parte dell’opinione pubblica perbenista ha inneggiano allo scandalo, all’immoralita` sui banchi di scuola, noi che abbiamo l’indecenza sui banchi parlamentari, noi che conosciamo gli scandali di chi fu al governo…
Chissà quando la smetteremo di essere guelfi e ghibellini l’un contro gli altri armati. Sopratutto di fronte a una notizia non notizia. Non esisteva il reato, non si è mai saputo chi fosse il giovane. Un caso mediatico, privo di fondamenta.
