Mondiali di Calcio in Qatar. A sostegno della comunità Lgbt

I Mondiali di calcio, ai quali la Nazionale italiana non è riuscita a classificarsi, si giocheranno nel Qatar, Paese dove la comunità Lgbtq+ è perseguitata; l’omosessualità è considerata reato  punibile fino a 7 anni di reclusione.

Dall’ assegnazione del campionato le associazioni per i diritti civili non hanno smesso di protestare. Ma a nulla sono servite ed ora che si avvicina l’edizione sono i giocatori stessi a far sentire la loro voce.

L’australiano Josh Cavallo primo calciatore professionista (gioca all’Adelaide United) a dichiararsi omosessuale nel 2021, ha rilasciato una lunga intervista alla CNN ripresa poi dalla stampa internazionale nella quale, in attesa di sapere se sarà selezionato o meno, non esita ad esprimere i propri timori. Nella primavera scorsa la FIFA ha  affermato che ogni giocatore e fan sarà il benvenuto.

Ma le autorità del Qatar hanno reagito. Il generale Abdulaziz Abdullah Al Ansari ha avvertito che le bandiere arcobaleno, simboli della comunità LGBT potrebbero essere sequestrate, “per l’incolumità” degli spettatori. Mentre lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani,  in conferenza stampa è stato più esplicito: “Diamo il benvenuto a tutti, ma ci aspettiamo e vogliamo anche che la nostra cultura sia rispettata”. Ora gli organizzatori dell’evento consigliano ai membri della comunità Lgbtq+, qualora dovessero partecipare all’evento, di mantenere un basso profilo

Anche per l’alto numero di lavoratori morti durante la costruzione degli stadi e alberghi e delle infrastrutture in vista della competizione, Josh Cavallo, ribadisce, a meno di un mese dal Mondiale (dal 20 novembre al 18 dicembre 2022), che la competizione mai sarebbe dovuto essere affidata al Qatar.

Non teme per sé. Da quando ha fatto coming out è stato oggetto di insulti omofobi ma non ha mai arretrato. Cavallo sa che la fama e quindi la visibilità in qualche modo lo protegge. Teme per tutte quelle persone sconosciute che tremano solo al pensiero di passeggiare per la strada essendo sé stessi rischiano la morte e si rivolgono a lui chiedendo aiuto e sostegno.

Ricorda, infine, che sono 69 i paesi nel mondo che criminalizzano l’omosessualità.

In Europa

 

 

Sulla linea di Cavallo è stata rilanciata dall’Olanda l’iniziativa One Love #onelove – con la quale si chiede a tutti i capitani delle squadre di indossare ai Mondiali la fascia con il cuore al centro fatto dai colori della bandiera arcobaleno.

Hanno già aderito all’invito le squadre del Belgio, Inghilterra e della Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera, Galles, dell’Inghilterra.

Ma a pochi giorni è giunta dalla stessa Olanda (fonte Nos. Nl) la notizia che la KNVB (Federazione calcistica dei Paesi Bassi) ha deciso che i professionisti non indossino la fascia OneLove al prossimo evento previsto alla vigilia dei Mondiali. Scelta temporanea per “la troppa enfasi” che sta montando “su chi la usa e chi no”.  Situazione già vista in passato: c’è l’iniziativa e lo slancio dell’accoglienza e poi la difficoltà nel raggiungere l’unanimità di azione.

Il coming out nello sport, e, nello specifico nel calcio per gli uomini è ancora un miraggio, perché legato strettamente a ragioni commerciali, alle analisi di mercato degli sponsor – ha spiegato ad abbanews.eu Rosario Coco, autore del libro Storie fuorigioco – nonostante viviamo nel Terzo Millennio, orientati alla vita su Marte, certi stereotipi nell’immaginario collettivo sono duri a morire.

“La tua identità non deve essere la stessa del tuo vicino. Abbraccialo. Siamo tutti diversi che vivono nello stesso mondo!” ha scritto  Josh Cavallo su Twitter lo scorso 29 settembre. Una verità semplice che auspichiamo presto diventi consapevolezza comune.

Almeno la bandiera al vento

Per aggirare i divieti imposti  la bandiera Lgbtq+ l’Associazione  Stop Homophobie insieme con Pantone, la nota azienda dei colori, ha creato il nuovo vessillo chiamato Colors of Love.

Su base bianca sono stampati i numeri del codice Pantone corrispondenti ai colori della bandiera tradizionale arcobaleno,  in modo che chi vorrà potrà farla sventolare al vento senza correre il rischio di sanzioni.

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