Beppe Alfano. Una morte senza autori raccontata dalla figlia Sonia
L’8 gennaio del 1993 moriva per un attentato mafioso a Barcellona Posso di Gotto (Messina), il giornalista Giuseppe Alfano, corrispondente del quotidiano La Sicilia.
Conosciuto come Beppe, più volte definito “cane sciolto”, mai iscritto per sua volontà all’Albo dei giornalisti come forma di protesta verso lo stesso ordine (gli sarà riconosciuta l’iscrizione come pubblicista alla memoria), fu autore di molte inchieste che non fece in tempo a portare a termine. La sua morte e lì a testimoniare come sia sopraggiunta per fermare le rivelazioni di segreti inconfessabili riguardanti persone di potere, mafiose e non.
La stessa notte del suo assassinio, infatti, i Servizi Segreti italiani, racconta vittimedimafia.it, fecero irruzione nella sua residenza per sequestrarne la documentazione e il suo computer il quale, nel corso del tempo, e risultato più volte manomesso. Del suo contenuto così come di tutta la documentazione sequestrata quella notte si sono perse le tracce.
Così come quasi tutte le piste intraprese dalle molteplici indagini sulla sua morte si sono dimostrate dei depistaggi a “mezzo istituzionale”.
Beppe Alfano è stato ucciso all’età di 48 anni. La consapevolezza del pericolo delle sue inchieste non lo hanno fatto desistere dalla ricerca della verità.
La figlia Silvia ne ha raccolto il testimone.
Nel 2003 ha denunciato i depistaggi nelle indagini riguardanti la morte del padre. Nel 2008 è stata co-fondatrice dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia.
Entrata in politica, è stata presidente della Commissione antimafia europea dal 2009 al 2014 come eurodeputata, eletta con il partito Italia dei Valori.
Il suo impegno portò nel 2011 il Parlamento europeo in seduta plenaria ad approvare la risoluzione sul contrasto al crimine organizzato era stata relatrice. Nello stesso anno vedeva la luce per i tipi della Rizzoli il su libro La Zona d’Ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato.
Immagini: 1) Beppe Alfano; 2) Sonia Alfano. Le fotografie sono tratte da Antimafia 2000