Antibiotico resistenza. Le regole UE per contrastare il contagio dagli animali all’uomo
Contro la resistenza batterica agli antibiotici e per fermare il contagio dagli animali all’uomo, il 25 ottobre 2018 l’Europarlamento ha adottato una nuova legislazione, già concordata con il Consiglio. Le nuove regole stabiliscono 4 punti fondamentali:
• limitare l’uso di antibiotici nelle aziende agricole
• riservare esclusivamente agli esseri umani certi antimicrobici
• incentivare l’innovazione e la ricerca di nuovi antimicrobici
• importare esclusivamente alimenti conformi alle norme UE.
Punto per punto
Vietata, dunque, la somministrazione degli antibiotici per migliorare le prestazioni o compensare la scarsa cura degli animali L’uso degli antimicrobici inteso come misura preventiva (uso profilattico), dovrà limitarsi ai singoli animali e non più a gruppi. L’uso metafilattico (trattamento di un gruppo di animali in presenza di segni di un’infezione) dovrà essere considerata come ultimo rimedio e solo dopo che un veterinario abbia diagnosticato l’infezione e prescritto gli antibiotici.
Nei casi di alto rischio d’infezione, i farmaci potranno essere usati soltanto con la piena giustificazione di un veterinario.
Stabilita la selezione degli antibiotici da riservare a esclusivo uso umano.
Per affrontare il grande problema della resistenza batterica, la legislazione attribuisce alla Commissione Europea la facoltà di selezionare gli antibiotici da riservare esclusivamente al trattamento degli esseri umani.
Per lo sviluppo dell’innovazione
Previsti incentivi per incoraggiare la ricerca su nuovi antimicrobici; allungati i periodi di protezione per la documentazione tecnica sui nuovi medicinali e la protezione commerciale per i principi attivi innovativi.
Investimenti importanti previsti anche per la protezione dei dati creati per il miglioramento di un prodotto antibiotico già esistenti o per mantenerlo sul mercato.
I prodotti alimentari importati extraeuropei, dovranno essere conformi alle norme comunitarie.
Le nuove regole sono state approvate dai ministri dell’UE a larga maggioranza: 583 voti a favore, 16 contrari e 20 astenuti. La prossima tappa è la loro accettazione formale da parte del Consiglio e, quindi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Inoltre, nel corso di una votazione separata che ha ottenuto la stessa maggioranza, i parlamentari hanno approvato nuove regole sui modi più responsabili per la produzione, vendita e utilizzo di mangimi medicati per combattere la diffusione della resistenza antimicrobica.
Il perché e l’urgenza delle nuove regole
Il Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) ha rilevato come i batteri negli esseri umani, negli animali e negli alimenti continuino a mostrare resistenza agli antibiotici più diffusi. Come per la ciprofloxacina l’antibiotico sintetico in commercio – in Italia con il nome di Ciproxin o Flontalexin – per lungo tempo fondamentale per il trattamento delle infezioni umane. E così la campylobacter (malattia batterica intestinale) negli ultimi 10 anni ha registrato un notevole incremento in molti Paesi europei, superando il tasso relativo alle salmonellosi non tifoidee: entrambe le infezioni si mostrano resistenti a più farmaci, rappresentando un problema di salute pubblica a importante impatto socio-economico.
Non a caso la relatrice Françoise Grossetête (PPE, FR. Foto sopra), considera l’approvazione della nuove regole di “un importante passo avanti per la salute pubblica”, perché l’uso dei medicinali veterinari non riguarda soltanto gli agricoltori o i proprietari di animali, ma tutti noi. Ridurre il consumo di antibiotici negli allevamenti significa ridurre “un importante fonte di resistenza che viene poi trasmessa all’uomo”. E per evitare che il sistema sanitario europeo oltrepassi il rischio di “tornare al Medioevo”.
Foto copertina: by Marmorino/Newpress