3 maggio. Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa
Il 3 maggio è la Giornata Mondiale per la libertà di stampa, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993.
L’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita:
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini”.
Il 3 maggio, dunque, è l’occasione per misurare lo stato di salute della libertà di stampa e ricordare la sua importanza, quale elemento essenziale e basilare della democrazia ed elemento portante dello Stato di diritto.
La Giornata è stata istituita per 3 scopi ben precisi: celebrare i principi della libertà di stampa, valutarne lo stato di libertà in tutto il mondo e difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e rendere omaggio a tutti gli operatori della comunicazione che perdono la vita nel corso dello svolgimento del loro lavoro.
E il pensiero corre a Lyra McKee, la giornalista irlandese ventinovenne, uccisa lo scorso 18 aprile a Londonderry, in Irlanda del nord, durante gli scontri tra dimostranti indipendentisti e la polizia.
Secondo l’osservatorio Unesco nel 2018 sono stati 99 i giornalisti uccisi nel mondo a causa del loro lavoro: 1307 tra il 1994 e il 2018. Un numero altissimo.
Tema della Giornata 2019 è Media per la democrazia: giornalismo ed elezioni in tempi di disinformazione.
In merito il Consiglio d’Europa ha espresso tutta la sua preoccupazione per la disinformazione praticata attraverso il web e per l’impatto negativo della diffusione del digitale, rispetto alla sostenibilità finanziaria del giornalismo di qualità e d’inchiesta. Ancora il Consiglio d’Europa sostiene che “garantire un ambiente favorevole per i media indipendenti è una sfida decisiva per tutte le democrazie”. Ed esprime una reale volontà politica nel difendere la stampa – soprattutto quella di servizio pubblico – dall’influenza dei governi e dagli interessi delle forze economiche. Nel rapporto pubblicato dall’Istituzione europea, si evidenziano l’aumento delle violenze e delle intimidazioni contro i giornalisti – a tal proposito si rimarca il sacrificio della maltese Dapne Caruana Galizia e dello slovacco Jan Kuciak, assassinati per le loro inchieste sulla corruzione e sul crimine organizzato nei loro Paesi; rileva, inoltre, il comportamento censorio della Russia, dell’Ungheria e del Governo turco, il quale, dopo il tentativo di colpo di stato del 2016, ha chiuso e confiscato 3 giornali e un’emittente televisiva.
E nel rapporto appare anche il nome di Luigi di Maio, leader del Movimento 5 Stelle e, attualmente, ministro del lavoro e vice-primo ministro. Scrive il rapporto, nel capitolo dedicato all’indipendenza dell’informazione in Italia ,che “il vice primo ministro ha chiesto alle imprese detenute dallo Stato di smettere di fare pubblicità sui giornali e ha annunciato piani per una ‘riduzione dei contributi pubblici indiretti ai media nella legge di bilancio 2019”; decisioni, quelle affermate da di Maio che, per il Consiglio d’Europa, minerebbero l’indipendenza delle testate giornalistiche.
In Italia per la celebrazione del 3 maggio si prevedono varie manifestazioni: alle 10,30 prenderà il via il sit-in in piazza Santi Apostoli, vicino agli Uffici della Rappresentanza dell’Unione Europea di Roma, organizzato e partecipato dalla Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI) insieme, Usigrai, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Articolo21, Amnesty International Italia e Rete NoBavaglio. In piazza anche firme internazionali come Jan Krempasky, giornalista slovacco, Manuel Delia, reporter maltese, Asmae Dachan, giornalista e scrittrice siriana, e Fazila Mat, ricercatrice turca dell’Osservatorio Balcani e Caucaso.
Mentre nel pomeriggio alle 16, presso la sede della FNSI verrà presentata la Carta di Assisi – il manifesto internazionale contro i muri mediatici e contro le parole usate come pietre”. Il documento sarà sottoscritto dai rappresentanti delle 3 fedi monoteiste. Per l’incontro si prevede, infatti, la presenza dell’Imam della Grande Moschea di Roma, Saleh Ramadan Elsayed, la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello e il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.