I regali di matrimonio che aspettano Jeff Bezos a Venezia

“Il nostro regalo di matrimonio per Jeff Bezos? Lo hanno portata già a Venezia” scrive Greenpeace Italia, riferendosi allo striscione gigante di 400 metri quadrati che in segno di protesta contro le sue imminenti nozze con la compagna Lauren Sanchez,  gli attivisti climatici e il gruppo d’azione britannico Everyone Hates Elon, hanno srotolato a piazza San Marco il 23 giugno 2025.

Striscione che riportava scritta la frase “If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax” (“Se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse”). Un blitz con il quale gli attivisti hanno voluto denunciare “l’ingiustizia sociale e climatica” di simili eventi.

L’ingiustizia sociale va di pari passo con quella climatica

“Bezos – spiegano gli attivisti – incarna un modello economico e sociale che ci sta conducendo verso il collasso. Sempre più spesso l’ingiustizia sociale viaggia di pari passo a quella climatica: da una parte l’arroganza di pochi miliardari che hanno stili di vita devastanti per il pianeta, dall’altra tutte le persone che subiscono quotidianamente i danni della crisi ambientale”.

Per la transizione energetica salvando il sistema di welfare

“Se i super ricchi fossero tassati insieme alle industrie del fossile e al comparto della difesa non solo sarebbe possibile accelerare la giusta transizione verso forme di energia pulita, ma anche contribuire a finanziare un sistema di welfare – concludono gli attivisti di Greenpeace -. Le persone non possono e non devono pagare per le gravi conseguenze causate dai privilegi di pochi!”.

I numeri del matrimonio

Jeff Bezos (il quarto uomo più ricco del mondo, fra le sue proprietà più famose figura Amazon) e la giornalista Lauren Sanchez, sono attesi a Venezia per celebrare il loro matrimonio, che comporterà 3 giorni di festeggiamenti, dal 24 al 26 giugno 2025,  anche se ci sono voci che indicano il periodo che va dal 26 al 29 giugno.

Organizzato dal gruppo londinese Lanza & Baucina, secondo i media italiana sono stati prenotati 5 hotel per gli ospiti, tutti lungo il Canal Grande (di proprietà di gruppi esteri) e riservati gondole e taxi sull’acqua (praticamente le flotte disponibili) e musei.

Questo significa che per giorni Venezia sarà a disposizione soltanto della coppia e dei loro ospiti,  molti degli ospiti arriveranno in città con jet privati, procurando un notevole aumento dell’ impronta di carbonio.

La fragilità della città. Maggior pericolo per l’eccessivo turismo

Sappiamo come Venezia soffra per l’eccessivo turismo, che mette a dura prova la fragilità della città e delle sue infrastrutture.

A questo si riferisce la protesta di un altro gruppo di attivisti, riunitosi sotto il nome di No Space For Bezos che ha tappezzato la città  con altri striscioni e adesivi e minaccia di bloccare, pacificamente, l’accesso ai canali e alle strade agli sposi e al seguito.

Non contestano  il matrimonio in sé, hanno dichiarano i manifestanti, la loro protesta nasce dal fatto che mentre la città affonda,  sia privatizzata e sfruttata.

Contro la guerra

Ma per la guerra in corso tra Israele (sostenuta dagli Stati Uniti) e l’Iran, No space For Bezos  ha pubblicato il 23 giugno 2025 un lungo post sulla propria pagina Facebook, informando e invitando alla manifestazione che terrà il prossimo 28 giugno 2025 al Ponte Nicolò Pasqualigo (Strada Nova) nel cui incipit leggiamo: “Bezos e Trump: potenti uniti dalle guerre. Mentre Trump si vanta dei bombardamenti in Iran, Bezos lucra sulle stesse logiche, investendo miliardi nelle tecnologie al servizio dell’industria bellica e del controllo. Il 28 giugno a Venezia diciamo: No space for Bezos, no space for wars”.

Come è andata a finire

Le proteste hanno centrato l’obiettivo e conquistato i media internazionali, compresa il canale di servizio pubblico britannico britannica BBC.  Il 24 giugno 2025 un funzionario amministrativo veneziano ha confermato al sito della TV britannica che Bezos e futura signora hanno cambiato la sede dell’evento culminante: dalla Scuola Grande della Misericordia all’Arsenale, lontano dal centro.

I manifestanti hanno esultato per aver fatto “scappare” il miliardario Bezos, Nonostante un consigliere comunale abbia definito le loro proteste “ridicole”, scrive bbc.com che ha raggiunto anche Tommaso Cacciari del gruppo No Space for Bezos.

“Siamo molto orgogliosi Siamo solo cittadini che, senza soldi, ci siamo organizzarsi e siamo riusciti a far dietreggiare una delle persone più potenti del mondo”.

Nonostante il successo ottenuto, i contestatori non rinunceranno ad altre iniziative e, sicuramente, alla manifestazione prevista per il prossimo 28 giugno.

Le donazioni

Bezos e Sanchez hanno donato un milione di euro per le attività del consorzio scientifico Corila – formato da l’Università Ca’ Foscari, lo Iuav, il Cnr e l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale- che coordina le ricerche sulla laguna. Altre donazioni, secondo il Corriere della Sera – sono destinate alla Venice International University, centro internazionale di formazione per la ricerca di soluzioni sostenibili per la laguna e all’Ufficio Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale della città.

Ma i manifestanti non retrocedono

Ma ciò non ha fermato le proteste perché “Bezos viene a Venezia solo per la festa, questo è il problema: questa visione di Venezia non più come una città ma come un grande parco a tema dove puoi affittarne una parte o l’intera area e fare solo i tuoi affari privati – ha commentato Tommaso Cacciari. Sta trasmettendo il messaggio che l’intera città è lo sfondo di una festa di miliardari” mentre i residenti sono costretti a trasferirsi altrove per l’insostenibilità dei costi.

Ma il problema del turismo di massa è serio a Venezia, ricorda la bbc.com come in tutta l’Europa meridionale, mentre Il cambiamento climatico sta esponendo questa città sull’acqua a un grave rischio di inondazioni.

Immagine: Venezia il poster di Greenpeace Italia e  srotolato a Piazza San Marco in un blitz  – photo by greenpeace.org

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