L’impatto negativo dei satelliti sull’osservazione scientifica

“La fitta presenza di satelliti nello spazio comporta problemi significativi. Il più importante riguarda le osservazioni astronomiche: i satelliti in orbita bassa, come quelli di Starlink, che si trovano a circa 550 chilometri dalla superficie terrestre, interferiscono con le immagini ottenuto dai telescopi” ha dichiarato Gianluca Masi, astrofisico e responsabile del Virtual Telescope Project di Manciano, a La Nazione (lanazione.it) lo scorso dicembre.

Oltre all’affollamento e ai detriti che provocano un eccesso di rifiuti spaziali, ecco un altro problema provocato dai tanti, troppi satelliti: quelli di Starlink, dopo il primo lanciato nel 2019, oggi sono in orbita più di 7mila e secondo Masi, l’obiettivo è raggiungere, meglio se superare, i 40mila.

La costellazione di Starlink, prodotta dalla statunitense SpaceX di Elon Musk, serve, come è noto, ad assicurare la connessione Internet anche nei luoghi più remoti del globo. Per la cronaca l’Italia, secondo un’indiscrezione raccolta da Bloomberg ma smentita dal governo Meloni, starebbe valutando un accordo quinquennale con SpaceX da 1,5 miliardi di euro, per accedere a “una serie di sistemi di alto livello per servizi Internet e telefonici criptati”.

S’indaga l’Universo anche per cercare gli asteroidi potenzialmente pericolosi

Tornando ai danni che le interferenze dei satelliti arrecano alle immagini dei telescopi va segnalata “la perdita di dati scientifici”, perché le prime inquinano le seconde fino a renderle inutilizzabili all’osservazione scientifica che indaga l’Universo “anche per ricercare asteroidi potenzialmente pericolosi e ciò considerando che Starlink è solo una delle tante costellazioni in fase di sviluppo” ha precisato Masi.

Non sono UFO, ma i ‘trenini’ luminosi Starlink

Intanto nel cielo toscano sono giorni che nel cielo si avvistano “file di puntini luminosi” che sono, appunto, i satelliti Starlink. Le ultime segnalazione sono arrivate da Prato nella notte del 12 gennaio 2025, ci informa ancora La Nazione che scrive che c’è ancora chi non riconosce “il trenino di luci”, ossia il trenino di satelliti di SpaceX e lo scambia per “oggetti volanti non identificati”.

Come riconoscerli

Ma è possibile sapere quando e dove saranno visibili attraverso apposite app, i cui nomi, che ci fornisce la testata toscana sono: Find Starlink e Heavens-Above, create per la localizzazione satellitare, la seconda offre una panoramica in tempo reale del passaggio di tutti i satelliti su una mappa globale in 3D e il sito N2YO che consente di seguire l’orbita di molti satelliti oltre a quelli Starlink e a fornire informazioni aggiornate in tempo reale sulle stazioni spaziali.

 

Immagine: satelliti a bassa quota visti dalla Terra, detti anche ‘trenino di luce’

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