Future Circular Collider. Alla ricerca delle particelle inafferrabili

Alla ricerca delle particelle ‘inafferrabili’,  per spiegare alcuni dei tanti misteri dell’universo. Si auspicano di trovarle gli scienziati del CERN di Ginevra, quando riceveranno il nuovo supercollisore, dal nome promettente Future Circular Collider (FCC), molto più sensibile rispetto a quelli impiegati finora.

Sarà il più grande acceleratore di particelle al mondo, uno strumento avanzatissimo con il quale si ricreeranno le condizioni del Big bang, – ossia il momento in cui, secondo la teoria più accredita dalla comunità scientifica, l’universo iniziò ad espandersi velocemente – ma con un’energia significativamente superiore, rispetto ai precedenti collisori.

Progettato dagli scienziati del CERN con oltre 150 università, istituti di ricerca e partner industriale, FCC, la sua costruzione inizierà nel 2030.

Elevata l’aspettativa degli studiosi, proiettata sulla possibilità di riuscire ‘a leggere’ quello che ancora non sono riusciti a conoscere, vale a dire la Materia Oscura e l’Energia Oscura,  il 95%, dell’Universo  (formato dal 26% della prima e il 69% della seconda), una materia invisibile che si ipotizza composta di particelle non ancora scoperte.

Il nuovo supercollisore fa parte del più ampio progetto Search for Hidden Particles Project (SHiP), al quale gli studiosi del Centro di Ginevra lavorano da 10 anni con l’obiettivo, appunto, di cercare le interazioni e le misurazioni delle particelle che interagiscono debolmente.

Se si riuscirà ad andare oltre il 5% della materia effettiva – quella visibile, fatta di pianeti e stelle – si approderà a un nuovo “sistema di conoscenza non solo del l’Universo ma anche della nostra posizione nell’Universo stesso” ha dichiarato il fisico del CERN, Richard Jacobsson, nel corso di una intervista. Una conoscenza che potrebbe “far cambiare paradigma, mandando all’aria tutto ciò che “abbiamo ipotizzato finora”.

Tutto dipende dall’afferrare le particelle finora ‘inafferrabili’, dette anche invisibili o fantasma e, ancora tali a detta di Jacobsson, soltanto per la mancanza della tecnologia adatta, che sarà, speriamo, colmata dal FCC.

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