Gli appelli per salvare i bambini e i vulnerabili a Gaza e in Israele
Il Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC), ha lanciato dalla piattaforma Charge.org una petizione con la richiesta del cessato fuoco immediato #CeaserfireNow, nella Striscia di Gaza e in Israele “per prevenire una catastrofe umanitaria e un’ulteriore perdita di vite innocenti”.
“Oggi uniamo le nostre voci e invitiamo tutti i capi di Stato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e gli attori sul campo a dare priorità alla preservazione della vita umana sopra ogni altra.
Durante questo cessate il fuoco, invitiamo tutte le parti a:
- facilitare la fornitura di assistenza salvavita, inclusi cibo, forniture mediche, carburante e la ripresa dell’elettricità e di Internet a Gaza, oltre al passaggio sicuro del personale umanitario e medico;
- liberare tutti gli ostaggi civili, soprattutto bambini e anziani
- consentire ai convogli umanitari di raggiungere le strutture delle Nazioni Unite, le scuole, gli ospedali e le strutture sanitarie nel nord di Gaza e impegnarsi a proteggerli in ogni momento insieme ai civili e al personale al loro interno
- revocare l’ordine del governo israeliano di lasciare i civili nel nord di Gaza
- consentire l’evacuazione medica dei pazienti in condizioni critiche per cure urgenti.
Per chi vuole firmare la petizione troverà il testo nel seguente link: chang.org #CeaserfireNow.
L’appello dei premi Nobel per i bambini di Gaza e di Israele
I premi Nobel tornano ad unirsi per un appello. Ventinove fra tutti, compreso il fisico italiano Giorgio Parisi hanno sottoscritto una lettera aperta con la quale chiedono che siano portati in salvo tutti i bambini vittime della guerra in Medio Oriente: quelli di Gaza e quelli di Israele.
Tra i firmatari 11 sono Nobel per la Pace come l’indiano Kailash Satyarthi le attiviste, l’ucraina Oleksandra Matviichuk e la guatemalteca Rigoberta Menchù Tum.
I Nobel esordiscono con le seguenti parole “Siamo stati profondamente scioccati per i bambini uccisi durante il massacro compiuto da Hamas e per i bambini uccisi finora nel successivo ed esteso bombardamento di Gaza da parte di Israele”
“Sono nostri figli” e necessitano di protezione e aiuti umanitari immediati scrivono i Nobel ed bisogna fare presto perché “c’è un grave rischio che nelle prossime settimane possa avvenire una perdita di vita ancora maggiore che in altri Paesi muoiano ancora altri bambini. I bambini palestinesi sono i nostri bambini. I bambini israeliani sono i nostri bambini. Non possiamo considerarci civili se è questo quello che facciamo”.
“Esortiamo ognuno a ricordare che i bambini non hanno causato alcuna guerra e che non sono responsabili della situazione. Tutti i bambini rapiti devono essere urgentemente rilasciati e a tutti i bambini deve essere offerto un passaggio sicuro che li allontani dal conflitto. I bambini non possono essere costretti a soffrire la mancanza di acqua, di cibo, di cure e ripari. I bambini e le persone vulnerabili devono ricevere aiuti umanitari immediatamente”.
Dice Satyarthi, che ai bambini ha dedicato una fondazione che porta il suo nome dice “ogni singolo minuto conta. Ogni singolo bambino conta. Ogni singola infanzia conta”.
Immagine di copertina: archivio del Dipartimento Medicina e Salute dell’ONG Peres Center for Peace- che accoglie i bambini malati che richiedono interventi complessi segnalati dal servizio sanitario palestinese. Il centro Peres organizza anche la logistica per le famiglie dei bambini ricoverati