In Italia, il calo maggiore dei salari tra le grandi economie
Un’ulteriore e inconfutabile conferma della riduzione dei salari italiani ci giunge dal rapporto Prospettive dell’Occupazione Ocse 2023, presentato nella sede dell’organismo a Parigi l’11 luglio 2023.
Il rapporto riferisce della diminuzione nel primo trimestre del 2023 del 7,5% su base annua da aggiungersi al calo del 7% registrato “alla fine del 2022 rispetto al periodo pre-pandemico”.
Al calo dei salari si aggiunge il calo del tasso di disoccupazione: – – 7,6 % nel maggio 2023, due punti percentuali in meno rispetto a prima del Covid – 19: “Un livello che non si vedeva da decenni” commenta l’Ocse – e significativamente sopra la media Ocse del 4,8%.
“La ripresa del mercato del lavoro dopo il Covid-19 – analizza il rapporto – è stata forte, ma ha perso slancio tra 2022 e inizio 2023 in un generale contesto di rallentamento economico. Tuttavia, l’occupazione e la disoccupazione hanno tenuto il passo mentre i posti vacanti restano elevati nella maggior parte dei Paesi Ocse, nonostante alcuni segnali di frenata”.
Ma l’Italia registra “significativi ritardi” nel rinnovo dei contratti collettivi. “Oltre il 50% dei lavoratori è coperto da un contratto scaduto da oltre due anni – precisa il rapporto – prolungando la perdita di potere d’acquisto per molti lavoratori”.
Ma spunta un moto di fiducia. “L’indicizzazione dei contratti collettivi alle previsioni Istat dell’inflazione al netto dei beni energetici importati (IPCA-NEI), recentemente riviste significativamente al rialzo – aggiunge l’Ocse – fa pensare che i minimi tabellari potranno recuperare parte del terreno perduto nei prossimi trimestri”.