Trapianto domino con organo donato da vivente
Trapianto di cuore con organo donato da vivente. L’eccezionale intervento chirurgico denominato domino posto che un paziente ha ricevuto un cuore e i due polmoni nuovi e a sua volta ha donato il suo cuore da vivente ad una seconda ricevente è stato effettuato pochi giorni fa presso a Torino, presso l’Ospedale le Molinette, come riferisce una nota del nosocomio.
“Un giovane paziente di 43 anni, affetto da una grave patologia polmonare, è stato sottoposto ad un trapianto associato del cuore e dei due polmoni ed il suo cuore espiantato, anziché essere scartato, è stato utilizzato per effettuare un trapianto di cuore in una seconda paziente affetto da una grave malattia cardiaca terminale. Dopo quasi trent’anni che non si effettuava in Italia, il trapianto di cuore domino si è nuovamente dimostrato una strategia “semplice” per risolvere un problema complesso” informa la nota.
Il quarantenne siciliano soffriva della Sindrome di Young una disfunzione grave dei polmoni che gli aveva procurato una seria discrepanza di dimensioni del torace di sinistra rispetto a quello di destra. Pertanto il solo trapianto dei polmoni non era praticabile: necessitava della sostituzione dell’intero blocco cardio-polmonare, nonostante il suo cuore fosse sano.
Da cui la proposta dei medici al giovane paziente di diventare a sua volta donatore del suo cuore giovane.
Alla fine di aprile 2023 è giunta la disponibilità di un blocco cuore-polmoni di un donatore di Roma. A questo punto è partita la veloce organizzazione gli interventi domino. Oltre al siciliano è entrata in sola operatoria una cinquantunenne affetta da displasia aritmogena biventricolare.
L’operazione è stata eseguita dal professor Mauro Rinaldi con l’aiuto del professor Massimo Boffini. Durata oltre dieci ore, è riuscita: il cuore e i polmoni nuovi sono stati impiantati e nell’altra sala operatoria il cuore espiantato è stato impiantato nella seconda paziente.
Il decorso di entrambi i pazienti segue regolarmente.
Il direttore generale delle Molinette, Giovanni La Valle, pur dichiarandosi orgoglioso per il lavoro svolto, ha sottolineato la rarità del caso di donatore vivente: il trapianto di cuore non può che realizzarsi da donatore deceduto.
Immagine: Torino, il professor Mauro Rinaldi – Ospedale Le Molinette