Il pioppo ibrido. Fotosintesi a prova di cambiamento climatico
È noto il contributo cruciale degli alberi nel contrasto al cambiamento climatico, per la loro capacità di assorbire e immagazzinare anidrite carbonica. Allora perché non potenziare questa capacità naturale delle piante, considerando che i guasti del clima mutato sono già una pesante e pericolosa realtà?
Da questo quesito ha preso le mosse la startup Living Carbon con l’elaborazione di una nuova biotecnologia la quale modificando geneticamente gli alberi, gli permette di crescere più velocemente e immagazzinare più carbonio attraverso il legno resistente alla decomposizione.
Il risultato è stato presentato nel Libro bianco recentemente pubblicato dove è descritto come i pioppi dell’Oregon (Stati Uniti) modificati, assorbono il 53% di carbonio in più rispetto alle piante cresciute naturalmente.
La Living Carbon ha sperimentato e sperimenta la sua biotecnologia con 600 pioppi ibridi piantati nell’Oregon oltre agli altri piantati sulle mine abbandonate di alcune zone della catena montuosa degli Appalachi.
Il sistema consiste nel trattamento alla radici e al fusto con un accumulo di metalli che rallentano la decomposizione del legno della pianta: lo rendono più durevole e capace di trattenere il carbonio per un più lungo periodo di tempo e anche adatto a crescere sui terreni degradati. Si tratta, dunque, di un processo indotto che migliora l’efficacia della fotosintesi della pianta e le dà maggior energia per crescere.
Living carbon continua a studiare per applicare la sua tecnica anche ad altre specie di piante per trovare soluzioni contro le malattie degli alberi e allo stesso tempo si propone come piattaforma di ricerca e sviluppo per ricreare nuove aree verdi. L’ultima ricerca della start up, riportata anche dal suo sito ufficiale è stata pubblicata su biorxiv.com – the preprint server for biology.