I 70 anni del Consiglio d’Europa e i 60 della Corte europea dei diritti dell’uomo

Il Consiglio d’Europa, la principale organizzazione transnazionale in difesa dei diritti umani del Vecchio Continente, compie 70 anni.

Il 5 maggio 1949 è la data ufficiale della nascita dell’istituzione che oggi comprende 47 membri, oltre ai 28 dell’Unione Europea e che rappresenta la più antica organizzazione politica a europea.

L’antefatto

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, erano molti i movimenti pro – unione europea che sostenevano la creazione di un’organizzazione che impedisse il ricostituirsi dei regimi totalitari e difendesse la pace, la democrazia e le libertà fondamentali dell’uomo. E fu proprio il Comitato internazionale dei movimenti per l’Unione europea a programmare e realizzare la grande prima occasione federale europea: il Congresso d’Europa, che si svolse all’Aia nel maggio del 1948.

Il Congresso riunì importanti uomini politici fra i quali Altiero Spinelli, autore con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni del Manifesto per un’Europa, Libera e Unita, ma noto come il Manifesto di Ventotene, dal nome dell’isola pontina dove  i 3 trascorsero il periodo di confino e dove, nel 1941, elaborarono il testo.

Il Trattato di Londra, nasce il Consiglio d’Europa

E fu durante tale Congresso che prese forma l’idea di formare un’assemblea permanente per i diritti umani, il Consiglio d’Europa appunto, istituito con la ratifica del Trattato di Londra, il 5 maggio 1949 e che Ernest Bevin, allora ministro degli Esteri britannico, salutò con queste parole: “Per la prima volta nel nostro vecchio Continente siamo testimoni della nascita di un’istituzione democratica comune”.

Il Trattato di Londra, o meglio lo Statuto del Consiglio d’Europa, è entrato in vigore il 3 agosto del 1949, ratificato dai seguenti 10 Stati: Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia.  Il Trattato ha definito gli scopi del Consiglio d’Europa, stabilendone gli organi, fissandone la sede a Strasburgo (Francia) nel Palazzo d’Europa e scegliendo come sue lingue ufficiali l’inglese e il francese.

I successi e le sfide future

Oggi il Consiglio d’Europa (estraneo all’Unione Europea, da non confondersi, quindi, con il Consiglio dell’Unione Europea) è costituito da 47 Stati che prendono iniziative, predispongono,  favoriscono e redigono accordi sia tra gli Stati membri sia fra Stati terzi.  Le sue decisioni non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri. Nell’Ottobre del 1989 gli è stato riconosciuto lo status di osservatore dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Basandosi sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e sulla Carta sociale europea, il Consiglio d’Europa è riuscito, nel tempo, a proteggere le minoranze nazionali, a combattere l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la violenza contro le donne (compresa la violenza domestica). Ha adottato misure per prevenire la tortura e le pene degradanti, per contrastare la tratta di esseri umani e il traffico degli organi umani e, più recentemente, combatte l’abuso dei dati personali e gli atti di criminalità informatica. Oggi si appresta ad affrontare la gestione della rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, a osteggiare il ritorno della schiavitù e la crescente disuguaglianza in molte società.

La Corte Europea dei diritti dell’uomo

Tra i suoi organi più importanti (Comitato dei Ministri, Assemblea permanente, Congresso dei poteri locali e regionali) ricordiamo la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) istituita nel 1959 e che, insieme al Consiglio, celebra quest’anno il suo 60° anniversario.  La CEDU, detta anche  Corte di Strasburgo (da non confondersi con la Corte di giustizia dell’Unione Europea), si distingue in quanto unico ordine che, grazie al suo meccanismo giurisdizionale permanente, consente al singolo individuo di richiedere la tutela dei diritti umani. Anche la Corte ha sede a Strasburgo e le sue lingue principali sono il francese e l’inglese.

La celebrazione

In occasione del 70° anniversario, il prossimo 5 maggio, il Consiglio d’Europa festeggerà con l’evento “porta aperte” della sua sede di Strasburgo per mostrare al pubblico la sua storia, la sua missione, le sue battaglie, il suo operare. E per chi non potrà recarsi al Palazzo d’Europa, potrà visitare il sito web, interamente dedicato all’evento.  Sarà come essere lì.

 

Fotografie dall’alto verso il basso: 1) Congresso d’Europa – Aia, maggio 1948; 2) Trattato di Londra, istituzione del Consiglio d’Europa, maggio 1949; 3) Strasburgo (Francia) sede del Consiglio d’Europa; 4) da sinistra: Ernesto Rossi, Altiero Spinelli e Luigi Einaudi; 5) istituzione della Corte d’Europa; 6) Strasburgo (Francia) sede della Corte d’Europa 

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