Stop degli smartphone nelle scuole. Ecco perché
Stop smartphone. Ecco perché – Ancora circolari scolastiche per vietare l’uso degli smartphone nelle scuole. In molte parti del mondo è tutto un dibattere sui condizionamenti perniciosi dei dispositivi elettronici nel corso dell’attività didattica, per lo sviluppo della memoria e delle capacità di concentrazione e di spirito critico degli studenti.
L’allarme sembra sorpassare le considerazioni meramente empiriche, basandosi su indagini compiute in ambito scolastico e studi scientifici, ormai consolidati.
Rendimenti scolastici in 81 Paesi
Lo studio PISA (Programme for International Student Assessment – Programma per la valutazione internazionale degli studenti) – che l’OECD – OCSE compie ogni 3 anni per misurare la capacità dei quindicenni di 81 Paesi di usare le proprie conoscenze e competenze in lettura, matematica e scienze (in vista delle sfide della vita reale) – dal 2012 verifica un costante calo dei rendimenti scolastici.
Gli ultimi risultati dell’indagine OCSE – PISA 2022 sono “significativamente inferiori a quelli osservati in tutte le rilevazioni precedenti ad eccezione del 2006 – riporta l’inchiesta -. Mostrano una situazione dell’istruzione mondiale non confortante. Il rendimento medio nei Paesi OCSE è sceso di almeno 15 punti in matematica e 10 in lettura. Ciò equivale all’incirca a mezzo anno scolastico in lettura e 3 quarti di anno scolastico in matematica”.
La verifica scientifica
Il riscontro scientifico ce lo fornisce il Centro Studi Erickson ANUPI TNPEE con l’articolo L’abuso di smartphone migliora o peggiora la nostra funzionalità cognitiva? pubblicato nel proprio portale scientifico open access. Per realizzare il testo è stato compiuto un accurato approfondimento attraverso una ricerca bibliografica. Partendo da venti articoli scientifici e atti di convegni a livello globale è stata svolta una “cernita letteraria” di 5 articoli esaustivi all’interrogativo sui pericoli o sull’utilità del mezzo.
Tra questi, soltanto l’ultimo articolo dimostra come l’uso di smartphone “possa anche generare una maggiore motivazione verso l’apprendimento”. I primi quattro comprovano, invece, come l’uso eccessivo degli smartphone “incrementi strategie di fuga da sentimenti negativi e da stress; la sola presenza di questo dispositivo può compromettere tutte le funzionalità cognitive, avere un impatto significativo e negativo sulla memoria basata sugli eventi e sui tempi di reazione – riportiamo dall’articolo -.
La memoria
La memoria è la grande danneggiata. I neuroscienziati sono concordi nel considerare l’uso smodato degli smartphone (che crea dipendenza) la causa della trasformazione della strategia della memoria, come ha ribadito l’esperto giornalista e saggista Luca De Biase, nel corso di una trasmissione radiofonica.
Dalle risonanze magnetiche emerge la diminuzione della facoltà di memorizzare i fatti, essendo più orientati a ricordare dove trovare i fatti e a chi rivolgersi per farseli raccontare, con conseguenti mutamenti sul modo di ragionare, che compromette la facoltà di comprensione e la conoscenza.
Uno dei modi in cui “attivamente e creativamente” comprendiamo le cose lo definiamo unire i puntini – ha spiegato De Biase – vale a dire configurare la figura dietro la complessità dei piccoli fatti messi insieme e che abbiamo elaborato. Ricezione passiva del flusso continuo delle notizie, senza meditazione e quindi senza assimilazione.
L’iper – presente
Torna l’iper-presente, teorizzato già negli anni Novanta dal filosofo Remo Bodei (1938 – 2019), secondo Di Biase che ci impedisce di cogliere e di riconoscere le relazioni temporali e storiche tra un insieme di fenomeni e un altro, spinti a concentrare l’attenzione su quanto sta accadendo e “mettendo un po’ sullo stesso piano ogni novità che conquista l’attenzione”. Il risultato è un “minestrone incomprensibile”.
I media digitali, o meglio, la loro interpretazione attuale – ha scritto De Biase tempo fa seguendo il pensiero di Bodei in merito alla Storia – sono come “macchine di un iper-presente che rendono tutto ciò che è registrato accessibile allo stesso modo, in una forma omogeneizzante: un minuetto settecentesco, un’opera lirica ottocentesca, un capolavoro rock e l’ultima rielaborazione rap si trovano, volendo, nella stessa identica finestra del computer o si ascoltano nelle cuffie musicalmente omogeneizzanti dello stesso telefono intelligente. La differenza tra i contesti originari dei brani culturali non si percepisce, esce dall’esperienza, illude che non esista”.
Un’ attitudine inconsapevole verso la pigrizia mentale, la confusione fino all’ignoranza totale.
Solo corresponsabile. E il rimedio ci sarebbe
Ma l’esperto, che considera l’uso dello smartphone soltanto corresponsabile di una situazione molto complessa, offre anche la soluzione anche per la salute mentale degli adulti: una dieta mediatica sana variata con libri e modalità dalle conservazioni altre da quelle frammentate, brevi e veloci dalle chat digitali.
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