Enoch. La macchina del tempo per datare i manoscritti antichi

I famosi Rotoli del Mar Morto, scoperti negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento nella Grotte di Qumran, nel Deserto della Giudea e in Cisgiordania, sono ritenuti tra i testi più antichi della Bibbia ebraica e di altri testi religiosi, ma a quando risalgono rimane un rebus che gli studiosi ora pensano di risolvere attraverso il radiocarbonio e l’intelligenza artificiale.

Scritti in aramaico ed ebraico su pergamena e alcuni su papiro, (complessivamente quasi mille rotoli), sebbene siano stati essenziali per conoscere le origini ebraiche e cristiane, la loro datazione tra il 300 a.C. e il 200 d.C., rappresenta un arco temporale troppo esteso per permettere agli storici di comprendere, in modo certo, la diffusione dell’alfabetizzazione tra le antiche popolazioni ebraiche e i primi cristiani e trarre informazioni maggiori sulla genesi dei testi sacri.

Il metodo e la creazione di Enoch

Lo strumento che hanno creato e nel quale depositano la loro fiducia si chiama Enoch, come il personaggio biblico. e si tratta di un programma di intelligenza artificiale, appositamente addestrato per riconoscere gli stili di scrittura dei testi antichi del Medio Oriente, in grado di datare gli antichi manoscritti con un margine temporale di appena 30 – 50 anni di approssimazione. Lo riporta lo studio condotto dal team di Mladen Popović dell’Università di Groningen (Paesi Bassi). e pubblicato su Plos One.

Il metodo descritto nello studio riferisce di un modello di previsione a cui gli studiosi sono pervenuti utilizzando radiocarbonio, intelligenza artificiale e paleografia, ovvero lo studio della scrittura a mano antica.

Con il radiocarbonio è stata valutata l’età dei manoscritti provenienti da Israele e Cisgiordania; quindi è subentrata la tecnologia, con la sua funzione di apprendimento automatico, per studiare gli stili di scrittura di ogni documento.

Dai dati ricavati da queste 2 fasi precedenti, gli studiosi hanno potuto elaborare il programma di intelligenza artificiale Enoch, il quale attraverso la conoscenza dello stile di scrittura di altri manoscritti della medesima provenienza dei Rotoli, riesce a collocarli, se pur approssimativamente, nella loro età reale.

La prova di Enoch. Superata

Finora Enoch ha analizzato 135 rotoli, assegnando a ciascuno una datazione che i paleografi hanno giudicato realistiche nel 79% dei casi.

Una percentuale che ha entusiasmato gli autori dello studio che sostengono di aver aperto “una nuova porta sul mondo antico, come una macchina del tempo”.

Per la prima volta due frammenti biblici coincidono con l’epoca dei loro presunti autori.

“È davvero entusiasmante compiere un passo significativo verso la risoluzione del problema della datazione dei Rotoli del Mar Morto – concludono – e creare un nuovo strumento che potrebbe essere usato per studiare altre raccolte di manoscritti parzialmente datati”.

La digitalizzazione dei Rotoli

I Rotoli del Mar Morto, sono disponibili online grazie al progetto di digitalizzazione nato dalla collaborazione tra l’Israel Museum di Gerusalemme e Google Cultural Institute.

 

 

Immagine: frammento dei Rotoli del Mar Morto

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