Infertilità in Europa. La gestione della fecondazione assistita
Sono 25 i milioni di cittadini dell’Unione europea affetti dall’infertilità.
Secondo l’Atlante europeo delle politiche di trattamento della fertilità 2024, solo 5 Paesi sui dei 27 dell’Unione offrono una copertura finanziaria completa per un massimo di 6 trattamenti della fecondazione in vitro (in sigla, FIV o FIVET).
Superato il 6° trattamento soltanto Austria Danimarca, Francia ed Estonia garantiscono il rimborso totale o parziale.
Il costo, secondo la Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (Eshre) il costo medio varia tra i 4mila e i 5mila euro.
Le liste d’attesa
Riguardo alle liste d’attesa in 12 Paesi l’accesso al trattamento di fertilità può richiedere anche un anno. Accade in Italia, ma anche in Danimarca, Finlandia, Francia, Malta, Romania, Slovacchia e Svezia dove l’attesa varia dai 6 ai 12 mesi.
Per molti è l’unica via per avere il figlio desiderato
“La Fivet può sembrare una tendenza per molti, seguendo il motto: ‘prima la carriera, poi i figli’, ma per molte coppie la riproduzione assistita è l’unico modo per avere un figlio desiderato, indipendentemente dall’età e dai progetti di vita” ha dichiarato Christina Fadler, membro del consiglio direttivo di Fertility Europe, come riporta euronews.com.
“Le coppie omosessuali femminili hanno difficoltà particolari: tube di Falloppio irrimediabilmente danneggiate o bloccate, endometriosi o Pcos sono gli unici motivi per essere idonei al trattamento finanziato con fondi pubblici, spesso ci vogliono anni per ottenere una diagnosi e l’accesso al fondo per la Fiv” ha aggiunto Fadler.
Non è per tutti
In tutti i Paesi dell’Unione le coppie eterosessuali possono accedere al trattamento di fertilità con i propri gameti o con lo sperma donato, tranne che in Germania e il Lussemburgo che non consentono alle coppie eterosessuali di accedere alla FIV con ovuli donati.
Mentre è impossibile per le coppie omosessuali accedere alla FIV ad eccezione di Belgio, Paesi Bassi e Romania, le coppie femminili in 15 Paesi possono ottenere il trattamento di fertilità con lo sperma donato; con gli ovuli donati in 13 Paesi.
Semaforo rosso invece per le donne single in Austria, Repubblica Ceca, Italia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia non possono accedere al trattamento con donazione di sperma.
In Croazia, l’accesso varia a seconda della diagnosi. Il numero di Paesi che negano l’accesso al trattamento di fertilità con donazione di ovuli sale a dieci nel caso di coppie femminili.
Programma educativo
Soltanto in Francia, Germania e Lettonia, lo Stato ha organizzato programmi di educazione alla fertilità nelle scuole.
La Polonia ha cambiato strada. A gennaio ha salutato la nascita di una bella bambina
Buone notizie dalla Polonia, dove nel 2024, il presidente Andrzej Duda ha ripristinato – dopo nove anni – la legge per i finanziamenti pubblici per la fecondazione assistita. Nonostante sia un esponente del partito del partito conservatore – cattolico Diritto e Giustizia (PSI), Duda, difronte al tasso di natalità diminuito, non ha avuto dubbi nel considerare la FIV una potenziale soluzione alla “sfida demografica” della Polonia
Così a fine gennaio 2025, il Ministero della Salute ha annunciato con un post sul social X la nascita di una bambina, commentando come “questa nascita è un momento straordinario che testimonia il progresso e la cura per la salute delle famiglie”.
Donald Tusk, primo ministro, ha commentato entusiasta in un video, pubblicato su X, come tutti erano in attesa della nascita “non solo i genitori felici. Che la loro gioia sia un buon segno per tutte le altre coppie”.
La ministra della Salute Izabela Leszczyzna ha comunicato che grazie ai finanziamenti pubblici della FIV, oltre 23 mila coppie si sono qualificate per il trattamento e 9.258 donne sono in dolce attesa.
Immagine: dipinto ‘Madre e bambino’ (1905 – 07) di Gustav Klimt