Austria. Alla ricerca di una “Casa della responsabilità”

il-governo-austriuco-decide-la-demolizione-della-casa-natale-di-adolf-hitlerIl Governo austriaco ha deciso di demolire la casa dove nacque Adolf Hitler nel 1889, cancelliere del Riech dal 1933 e Fuhrer della Germania dal 1934 al 1945, per evitare che diventi meta di pellegrinaggio dei neonazisti

Lo apprendiamo dalla dichiarazione del ministro degli Interni Wolfgang Sobotka al quotidiano Die Presse-

La decisione giunge dopo tre anni di dibattito e comprende che al suo posto sia costruito un edificio destinato a essere la sede di un’associazione benefica o a uso delle autorità locali.

La decisione non raccoglie pareri unanimi. Il politologo austriaco Andreas Maislinger da 16 anni è impegnato nel progetto da lui stesso denominato “Casa della Responsabilità” che provvederebbe la trasformazione della casa natale del dittatore che fondò il nazismo, in un luogo dove i giovani di tutto il mondo potrebbero discutere sugli orrori del passato perpetrati dal nazismo e sulle sfide per abbattere la sopravvivenza di questa ideologia che continua ad affascinare nel presente e futuro. Nell’aprile scorso lo stesso Maislingerm nel corso di un’intervista, aveva rilevato, come il nome della località Braunau am Inn fosse indissolubilmente legata al dittatore nazista, nonostante questi vi avesse trascorso soltanto una parte della sua infanzia.

adolf-hitkerTesi respinta dal ministro Sobotka per il quale in un Paese come l’Austria dove sorge il campo di concentrazione di Mauthausen e dove gli storici continuano a studiare e investigare il fenomeno nazista, non ha bisogno di un ulteriore monumento per ricordare il tragico passato.

L’Austria, annessa al Terzo Reich nel 1938, nel corso del tempo non ha condotto un processo di presa di esame di coscienza con il suo passato, con il quale continua ad avere un complicato rapporto. Optando per questa decisione il governo sceglie il consiglio di una commissione di esperti formata da storici e funzionari e rappresentanti della comunità ebraica appositamente creata per decidere le sorti dell’edificio. Per evitare che l’edificio cadesse in mani equivoche o diventasse luogo culto e di pellegrinaggio per i nostalgici, fino ad Aprile 2016, lo Stato ha provveduto a pagare l’affitto alla proprietaria per poi decidere per l’esproprio.

In questi giorni sta preparando un progetto di legge che prevede la distruzione e, per non lasciare una “spazio vuoto”, la ricostruzione di una casa della “Responsabilità”, ma non è ancora stata decisa la data di presentazione e discussione del progetto di legge.

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