Scoprire l’Italia. La Rocca di Bardi, un’esperienza extrasensoriale

Tra i mille e più castelli che proteggono i borghi e le città italiane ve ne è uno giudicato il più bello dell’Appenino.

É una fortezza, detta anche Rocca di Bardi, arrampicata su di un colle/scoglio di diaspro rosso, nella Valle del Ceno, dove boschi, terreni di varia coltura, e pascoli sono attraversati da torrenti nati da deviazioni del fiume Taro e che rendono tutta la zona ricca di molto verde e ne valorizza il viverci.

Oltre a visitare questo castello medioevale, vale proprio la pena programmare una gita nella zona del parmense dove l‘avventura si sposa con tante sorprese, come incontrare la vera  natura che mette in evidenza tante risorse quali: l’allevamento del cavallo bardigiano, una razza autoctona, legata di conseguenza alla gestione di maneggi e associazioni che propongono l’ippoterapia e che favoriscono così il lavoro di tanti abitanti e che mai rinunceranno ad allevare i cavalli fonti e protagonisti della cultura della zona appenninica della provincia di Parma.

Welcome dunque in questo antico mastro, con la sua torre quadrata e quelle angolari che delineano il percorso del visitatore.

Quattro musei

Quattro sono i musei ed è necessario seguirne la numerazione per non perdersi.

C’è quello interno che descrive i sistemi di cattura degli animali nell’uso del bracconaggio e le sue trappole, molto in voga nel medioevo. C’è il museo con i quadri e le sculture, in particolare quelle fatti da autori ciechi, e nella sala Landi sono esposti stemmi, corone, scudi e aquile imperiali molto bene conservati.

Dalle feritoie dei camminamenti di ronda si possono osservare splendidi panorami dell’ubertosa vallata, ricchi di cascate e con percorsi per trekking adatti a tutti coloro che amano vivere in simbiosi con la natura.

Prelibatezze alle quali è difficile resistere

E certamente non si può rinunciare a gustare le prelibatezze della zona e sostare in una specie di silenzio ancestrale davanti ad un piatto di pasta al sugo di funghi, di noci, di tartufo, cosparso dal parmigiano di montagna, con quel suo colore giallo, grazie all’alimentazione delle mucche che pascolano in prati con fiori e con quel  fieno che  conferiscono al formaggio un profumo ed un sapore così particolari.

Di rigore, il fantasma. Il tour notturno e segreto nella notte di Halloween

Come in ogni castello può mancare la storia immaginaria di un fantasma?

E se volete scoprirne l’esistenza non mancate di visitarlo nei sabati di fine ottobre, dove in un tour notturno segreto, andrete incontro alla leggenda del castellano, che unendosi con quella di Halloween, vi farà esplorare e provare qualche cosa di extrasensoriale.

Ogni giorno scopriamo che l’Italia non smette mai di regalarci sorprese!

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