Bags: inside out! Da accessorio a status symbol
Le borse di lusso rendono la tua vita più piacevole, ti fanno sognare, ti danno sicurezza e mostrano ai tuoi vicini che ci sai fare (Karl Lagerfeld)
Se c’è un accessorio funzionale, fondamentale, versatile ma che passa indenne ai cambi look, taglia e mode è la borsa. Quasi nessuna donna è esente da questa ossessione ed è, forse, per questo che il New York Times in un articolo, tempo fa, la inneggia, soprattutto quella firmata, come “il nuovo gioiello”, in grado di dare una marcia in più a tutti gli outfit.
Oramai già da tempo ogni brand del fashion system crea la propria linea di borse firmate facendole diventare le regine dei guardaroba in tutte le loro fattezze che siano a mano, a tracolla, a spalla, ma anche accessori iconici della storia del costume e della moda. Infatti, come non ricordare la famose borse di Hérmes, la baguette di Fendi, il bauletto di Vuitton per citarne alcune delle più recenti.
Nel corso degli anni in molti hanno tentato di spiegare in poche parole cosa rappresenti per le griffe e quale funziona svolga questo particolare accessorio, ma non è un compito facile.
Certo è che la nascita della borsa (parola che in greco antico indica cuoio, pelle) risale a molti secoli fa, addirittura come accessorio prima maschile per portare denaro o equivalente e, soltanto dopo, femminile, con l’emancipazione della donna e la sua uscita dalle mura domestiche.
Adeguandosi alle necessità di chi le indossa e ai cambiamenti storici diviene l’accessorio per eccellenza nelle sue tante varianti e il must have di tante celebrities, molte anche tanto copiate.
Con entusiasmo sponsorizzata da Mulberry, tra i più importanti produttori di pelletteria di lusso nel Regno Unito, è proprio Londra – dove la grande arte è sempre di casa – a ospitare, dopo il rinvio di aprile, una meravigliosa esposizione dedicata a questo oggetto del desiderio al Victoria and Albert Museum fino al 31 gennaio 2021.
BAGS: INSIDE OUT è dunque un viaggio nella sua storia a 360gradi, con una selezione di circa 300 pezzi esposti del patrimonio mondiale di varia dimensione e provenienza, rari, a volte unici come la famosa Asprey grigia di Margaret Thatcher che definì il suo look da “iron lady” o quella creata per la maschera antigas della Regina Mary durante la seconda guerra mondiale.
L’esposizione è divisa in 3 sezioni:
FUNCTION : dove viene esaminata come oggetto pratico, sulle sue qualità funzionali, adatto a contenere i nostri oggetti quotidiani, dal rossetto, ai soldi, ai documenti; accessorio divenuto famoso anche per i suoi illustri possessori come, addirittura, la valigetta di Vivien Leigh, la scatola rossa di Winston Churchill che usava per le spedizioni, un baule dei primi 900 di Vuitton appartenuto all’ americana Emilie Grigsby restaurato con le sue etichette, rivelando la storia dei suoi viaggi transatlantici nel mondo e quello ricamato usato per contenere e proteggere il sigillo d’Inghilterra di Elisabetta I.
STATUS AND IDENTITY : analizza il ruolo centrale della borsa nella cultura delle celebrità e come anche loro fondano il loro significato personale in essa, un totem in grado di annunciare a tutti che sei il proprietario di ciò che di più desiderabile vi sia al mondo.
Presente la famosaKelly dedicata Grace Kelly e la prima Birkin, tutte e due marchio Hérmes o alla Lady Dior dedicata a Lady Diana o alla Monogram Miroir di Vuitton disegnata da Marc Jacobs e resa uno status symbol da Paris Hilton e Kim Kardashian; fino ad arrivare al cinema con la Baguettedi Fendi sfoggiata da Sarah Jessica Parker in una delle scene più famose della serie Sex and the City.
Alimentando il fenomeno delle IT BAG a partire dagli anni 90, le star hanno contribuito a far crescere facendo aumentare le vendite dei brand di lusso della moda,
DESIGN AND MAKING: l’ultima sezione mostra prima il processo creativo, quindi dal bozzetto al campione fino alla progettazione e alla realizzazione per la vendita. Presente un ‘tavolo dell’artigiano’. Qui i visitatori potranno “toccare con mano” processi e materiali necessari per la realizzazione delle borse. Schizzi, campioni e prototipi di case di moda internazionali e del marchio di lusso britannico Mulberry mostreranno le prime fasi innovative del processo di progettazione di quest’arte manifatturiera.
A chiudere in bellezza esposte le borse di designer d’avanguardia che sperimentano soluzioni innovative e materiali ecosostenibili, tra cui uno zaino Stella McCartney realizzato a partire dai rifiuti di plastica oceanici, e una borsa ricavata da manichette antincendio dismesse di Elvis & Kresse.
Lucia Savi, curatrice della mostra afferma: “Questi accessori hanno da sempre affascinato uomini e donne con la loro duplice natura che unisce privato e pubblico. La mostra mette in luce la missione del museo V&A di illuminare il passato e ispirare i progettisti del futuro”.
Data di riapertura: 12 dicembre 2020.