Farmaco preventivo per HIV arriva in Europa
A Durban, in Sud Africa, dal 18 al 22 luglio 2016 si è svolta la XXI edizione dell’International AIDS Conference – AIDS 2016, (Conferenza Internazionale dell’AIDS).
Durante la conferenza è emerso che una delle tappe fondamentali per sconfiggere l’epidemia dell’AIDS entro il 2030 è la diffusione del PrEP, la terapia profilattica che impedisce la trasmissione del Hiv alle persone sane.
Per raggiungere quest’obiettivo, secondo Linda-Gail Bekker, eletta Presidente dell’AIDS 2016, è necessario che al trattamento PrEP accedano 3 milioni di persone, le più esposte alla malattia, come i lavoratori sessuali, gli omosessuali, i transessuali, i prigionieri e le persone che assumono droghe via endovenosa. Una collettività ben delineata perché si tratta di una terapia di antiretrovirali non idonea per tutta la popolazione.
Gli studi per verificare l’efficacia della profilassi – è importante sottolineare che si tratta di una profilassi ossia un programma di prevenzione e non di cura- sono stati condotti su persone non infette ma che hanno comportamenti a rischio, sia omosessuali e trans gender, sia eterosessuali con un partner sieropositivo.
Il PrEP è disponibile da pochi anni. Il nome effettivo della medicina è il Truvada, farmaco riconosciuto nel 2012 dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Usa, che si è verificato efficace nell’abbassare il rischio di contagio per le persone non infette ma a rischio, usato quindi come profilassi pre-esposizione, da cui la denominazione PrEp.
Dopo tre anni, nel 2015 la comunità scientifica ha potuto disporre di nuovi e accresciuti dati che confermano l’efficacia del trattamento: dalle 10.000 fine 2012 alle 79.000 persone del 2015. E, di nuovo a Dubai in questo 2016, dove sono state presentate ulteriori testimonianze dell’aumento del numero delle persone salvaguardate grazie alla profilassi PrEP.
Tra queste, il caso di una coppia composta da un portatore di HIV sotto trattamento dei moderni antiretrovirali e il partner sano sottoposto alla terapia pre – esposizione: il rischio di contagio risulta essere nullo. Inoltre gli studi hanno diradato i timori che il PrEP possa portare all’aumento di ulteriori malattie a trasmissione sessuale.
Come abbiamo anticipato gli Usa hanno approvato l’uso della terapia pre- esposizione nel 2012, seguiti dal Canada, Sudafrica, Australia, Perù e Kenya.
In Europa in concomitanza con il Congresso di Dubai è giunta la notizia che l’European Medicines Agency (acronimo: Ema – Agenzia Europea per i Medicinali, ndr) ha dato il via libera per l’uso degli antiretrovirali preventivi, ossia il PrEP.
Il passo successivo sarà l’adozione formale da parte della Commissione Europea. Dopo di che, come ha sottolineato l’Ema, ogni Stato membro “potrà prendere una decisione sul prezzo e il rimborso sulla base del potenziale ruolo di questo farmaco nel conesto dei sistemi sanitari nazionali”.
A dicembre 2015 il giornale gay.it ha lanciato una petizione online per la richiesta di adozione del farmaco da parte dell’Unione Europea.
Per approfondimenti: 21th International AIDS Conference 2016