Il sesso senza consenso è stupro!

Il sesso senza consenso è stupro! Legislazioni, se non più avanzate sicuramente più attente ai problemi sociali della nostra, hanno già introdotto – o sono in procinto di farlo – nel proprio ordinamento la legge che equipara qualsiasi atto sessuale – in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprio consenso –  allo stupro.

L’uccisione della giovane siciliana Sara Campanella, compiuta da Stefano Argentino (21 lei, 27 lui, entrambi studenti della facoltà di Tecniche di Laboratorio Biomedico dell’Università di Messina), soltanto perché da tempo la prima rifiutava le attenzioni, diventate nel tempo moleste, del secondo, pone, se mai fosse necessario, l’urgenza di una legge che faccia chiarezza nella definizione di consenso nell’ambito della violenze, dallo stalking a quella sessuale, perché – scrivevamo già nel 2023 in merito dal DDL spagnolo –  è argomento poco nitido e per questo spesso, in sede processuale, usato favore degli aggressori.

Amnesty International Italia ha lanciato una raccolta firme per incentivare i legislatori a redigere una legge consona al semplice concetto di “sesso senza consenso è stupro” scrive l’organizzazione umanitaria, che dovrebbe mettere d’accordo tutti perché oltre allo stupro, altri reati sessuali “costituiscono un grave attacco all’integrità fisica, mentale e all’autonomia sessuale della vittima”.

Sono violazioni dei diritti umani e/o come nel caso di Sara Campanella del diritto alla vita.

Le ragazze stanno imparando che le briciole non bastano. E i ragazzi non accettano i limiti

“È l’ennesima vita spezzata da un uomo incapace di convivere con un rifiuto – ha scritto la filosofa e scrittrice Michela Marzano su La Repubblica. –  Sara si amava, e non voleva cedere. Ormai le ragazze lo stanno imparando: che non ci si deve adattare, che le briciole non bastano, che non è sufficiente un’attrazione momentanea per lasciarsi trascinare all’interno di relazioni poco soddisfacenti, prima ancora di diventare gabbie soffocanti. Lo sanno, ormai, che la vita è fatta di tante cose: lo studio, il lavoro, l’amicizia. E anche l’amore, certo — che resta uno degli ingredienti essenziali. Ma l’amore vero non obbliga, non imprigiona. L’amore vero lascia liberi di essere sé stessi, di scegliere la propria strada, di seguire i propri desideri”.

“Forse sono i ragazzi a non averlo ancora capito. Forse sono loro a credere che tutto sia dovuto: attenzioni, sentimenti, corpi — qualunque cosa vogliano, qualunque persona desiderino. Come se la vita non fosse fatta anche (e forse prima di tutto) di “no” e di frustrazioni. Come se ogni rifiuto, ogni inciampo, rimettesse in discussione la loro stessa esistenza. Con un’aggravante rispetto al passato: c’è qualcosa di estremamente malsano, oggi, che circola tra i più giovani: un’incapacità di accettare i limiti, un’idea confusa di sé che si sgretola davanti a ogni ostacolo. Persino la critica di un insegnante rischia di essere vissuta come un attacco personale: come se fosse in gioco il proprio valore, e non semplicemente ciò che si fa o si produce; come se l’identità si dissolvesse nel fare e nell’avere, senza più alcuna consistenza nell’essere”.

In una valigia 

Le parole della Marzano ci portano ad altro recente femminicidio quello di Ilaria Sula: ancora una studentessa di 22 anni dell’Università Sapienza di Roma, uccisa nella capitale da Mark Antony Samson, 23enne ex fidanzato e studente della stessa università, che dopo averla accoltellata a morte ha tentato di nasconderne il corpo senza vita ponendolo in una valigia che ha gettato da una rupe nella campagna romana.

Nell’ammettere la colpa negli uffici della questura di Roma, Samson ha commentato: “Mi dispiace per quello che ho fatto”, senza chiarire il movente.

L’appello. Sesso senza consenso è stupro!

Il ricorso all’omicidio  è, naturalmente, un caso estremo ma non necessariamente patologico, che conferma come una decisione femminile contraria provochi rabbia e risentimento irrefrenabili.

Questo fatti ci parlano di una società che continua a vedere, percepire e considerare le donne e le ragazze come una proprietà di qualcuno, sottomesse, oggettivate, a disposizione. Abbiamo bisogno di cambiare innanzitutto la cultura della nostra società, come dice Amnesty, e abbiamo bisogno di un cambio legislativo che accompagni il percorso.

Per questo ci sembra importante una legge che stabilisca la decodificazione del consenso, in modo da diventare un’espressione esplicita della volontà di una persona.  Di una persona, appunto!

QUI il link per chi desiderasse sottoscrivere l’appello di Amnesty International Italia Il sesso senza consenso è stupro.

 

Immagine by Amnesty International Italia

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