Riqualificazione urbana. I Boschi Verticali nell’edilizia sociale
L’ecologico sistema del bosco verticale ideato dall’architetto Stefano Boeri e sviluppato negli ormai celebri grattacieli milanesi, inaugurati a Milano nel quartiere Isola nel 2014 aveva il problema dei costi di realizzazione.
Con il tempo, l’esportazione dell’idea in alcune città del mondo – dove già è stato impiegato nell’edilizia sociale, un esempio il Trudo vertical forest d Eindhoven nei Paesi Bassi – e l’apporto finanziario del PNRR il sistema del bosco verticale sarà applicato alla riqualificazione delle palazzine di edilizia popolare Aler a Monza.
Il piano prevede dunque facciate verdi e balconi, anche superfici fotovoltaiche e spazi riservati alla socialità per “andare verso un welfare abitativo di qualità” come ha detto Paolo Franco, assessore della Regione Lombardia, in occasione della presentazione del progetto.
Secondo il programma dei lavori si concluderanno tra il 2025 – 2026. Al loro termine le due palazzine – per un totale di 95 alloggi, godranno dell’autosufficienza energetica: il lavoro dei pannelli fotovoltaici avrà il contributo del cappotto termico e della rivestitura vegetale in grado di creare un benefico microclima per gli edifici e l’ambiente circostante.
I benefici saranno ambientali e sociali: i residenti oltre a vivere in un ambiente ameno vedranno una riduzione delle quote di spese. E questo, sperano all’Aler, contribuisca ad abbattere l’elevata morosità.
Auspicabile l’introduzione di un circuito virtuoso che con una presa di responsabilità reciproca compresa la distribuzione e/o ridistribuzione degli alloggi (decine di migliaia in tutta la Regione gli appartamenti sono vuoti o occupato da abusivi a dispetto degli aventi diritto. Compresi i ‘ragazzi delle tende’, gli studenti universitari che da maggio sono accampati davanti al Politecnico per protestare contro l’emergenza abitativa e il caro-affitti.