Lettera a mia figlia. Il racconto della vita che fu
Il dolore dell’Alzheimer per chi ne soffre e per chi gli vive accanto. Di questo narra il cortometraggio Lettere a mia figlia per la regia di Giuseppe Alessio Nuzzo e interpretato da Leo Gullotta.
La storia è focalizzata sul protagonista che racconta, scrivendo, la sua vita: una vita felice accanto alla moglie e alla figlia, interrotta dall’insorgere della sua malattia, l’Alzheimer che lui stesso racconta alla figlia Michela, tentando di descriverle il dissolversi della memoria e, al tempo stesso, descrivendole il suo dolore e quello di chi gli vive accanto.
Un dolore quasi “cosciente”, come afferma Leo Gullotta, parlando del suo personaggio, alla presentazione dello short film al Premio Penisola Sorrentina 2016.
Giuseppe Alessio Nuzzo, autore anche della sceneggiatura, parla delle difficoltà di raccontare “ una malattia cosi delicata” che l’ha portato a far notare fin dai primi istanti del corto, “il rispetto della dignità della persona”.
Per riuscire nel suo scopo nel corso della stesura della sceneggiatura Nuzzo ha coinvolto “scienziati ed esperti in materia”. Infatti, l’opera di Nuzzo oltre ad essere presentata come corto, sarà introdotta come parte di finzione di un docu-film sull’Alzheimer girato tra Milano e Amsterdam, composto da interviste agli studiosi, ai medici e a rappresentanti delle istituzioni, che oltre narrare la visione e condizione della malattia vuole informare sulle prospettive future in ambito scientifico, terapeutico e assistenziale.
Il cortometraggio Lettere a mia figlia girato in Campania, tra Napoli e la sua provincia, prodotto da Pulcinella Film in collaborazione con Paradise Pictures, riceverà il 25 novembre 2016 il premio CortiSonanti Film Festival, al Palazzo Arti di Napoli, come migliore cortometraggio sociale, mentre Leo Gullotta riceverà il riconoscimento come miglior interprete.
Nel frattempo è stato selezionato dal Punti di vista Film Festival di Cagliari ed è in concorso per il David di Donatello 2017, nella sezione cortometraggi.