Cultura vs odio. La battaglia del sindaco
Andrea Costa, sindaco di Luzzara (Reggio Emilia) è deciso a combattere gli haters, i grandi odiatori che esprimono la loro ferocia soprattutto attraverso i social media. Ha, quindi, emanato un’ ordinanza che vieta “ogni esibizione di cattiveria, rancore o rabbia, sia essa perpetrata verbalmente nei luoghi pubblici o nelle cosiddette piazze virtuali dei social – vietato ogni atto fisico teso a recare offesa a singoli o gruppi di persone e ogni forma di violenza”.
L’ordinanza, in vigore dal 4 gennaio 2018, invita anche i cittadini locali o di passaggio a Luzzara a segnalare gli eventuali episodi di cattiveria con i quali s’imbattono, inviando una mail al sito stopcattiveria@comune.luzzara.re.it, allegando, qualora possibile, le prove della violazione dell’ordinanza come screenshot, foto, registrazioni audio e video o la testimonianza di più persone che avvalorano la denuncia.
Un’iniziativa quella di Costa che tende più alla formazione e alla rieducazione che alla repressione, come testimoniano le sanzioni previste per i colpevoli. A secondo della gravità del reato, le pene prevedono: la lettura della Costituzione o del dizionario della lingua italiana o di narrativa (nella lista appaiono titoli come Se questo è un uomo di Primo Levi o Le memorie di Adriano’di Marguerite Yourcenar); la visione di film selezionati (come La vita è bella, Philadelphia o Il caso Spootlight) e di opere teatrali (gli autori spaziano dai classici greci, passando per Shakespeare fino ad arrivare a Pirandello); visite in siti storici e/o culturali (dall’Ossario di Solferino alla Cappella degli Scrovegni di Padova). Previste anche un tot di ore da dedicare al volontariato, presso una della associazioni iscritte all’albo comunale del volontariato e operanti sul territorio.
Servirà l’ordinanza del sindaco Cosata a calmare i furori eccessivi? A far rinsavire gli habitué dell’insulto feroce? A sconfiggere l’odio? Vedremo. Perché sarà che con la cultura non si mangia (dicono alcuni), ma l’entità dei suoi effetti è, spesso, inimmaginabile.