Il Fuoco delle libertà religiose e civili

16 febbraio, il falò della libertà valdese

16 febbraio, il falò della libertà valdese

Il 17 febbraio ricorre per la Chiesa Valdese la sua festa più importante, a ricordo di una data fondamentale della sua travagliata storia.

Il 17 febbraio 1848, infatti, Carlo Alberto di Savoia (allora Re di Sardegna e Principe del Piemonte) firmò il documento Regia Lettere Patenti, con il quale concesse agli Evangelisti Protestanti Valdesi i diritti civili e politici, ponendo fine a secoli di persecuzioni, intolleranza e isolamento, ai quali la comunità religiosa era stata fino allora sottoposta, anche dagli antenati dello stesso Re di Sardegna.

Circa un mese dopo, il 24 marzo 1848, Carlo Alberto firmava un successivo documento che estendeva i diritti politici e civili anche agli ebrei e alle comunità acattoliche.

La ricorrenza valdese viene celebrata ogni anno, dal giorno della vigilia, con il Fuoco della Libertà riproponendo quel che accadde la sera precedente la firma storica. Il 16 febbraio del 1848, infatti, la comunità Valdesi in attesa dell’atto del re, si riunì in preghiera e accese un grande falò, intorno al quale trascorse quella lunghissima notte di speranza.

Da allora ogni anno la sera del 16 febbraio si accendono i fuochi della Libertà nelle Valli valdesi. Trai i tanti ricordiamo quello di Pomaretto della Valle Germanasca (To) alto più di 12 metri, mentre il giorno del 17 febbraio viene commemorato con una cerimonia religiosa, con  concerti e incontri della comunità.

Negli anni la festa del 17 febbraio con i suoi falò della vigilia, è uscita dall’ambito strettamente valdese, coinvolgendo anche persone di diverso orientamento religioso; una data e una ricorrenza storica che nel tempo, vanno assumendo sempre più un valore civico ed ecumenico, capace di riunire persone che condividono la consapevolezza del valore delle libertà individuale e delle libertà civili, nel nome del rispetto reciproco.

Cenni storici della Chiesa Evangelica Valdese

16 febbraio, una data con valenza civica ed ecumenica

16 febbraio, una data con valenza civica ed ecumenica

Le origini del valdismo, corrente religiosa cristiana, risalgono al periodo medioevale del XII secolo, quando un mercante, Valdo di Lione, segnato da una profonda crisi spirituale, si avvicinò ai Vangeli e rimase folgorato dal loro messaggio.

Vendette i suoi beni, il cui ricavato regalò ai poveri e iniziò a vivere secondo l’esempio degli apostoli di Gesù. Presto fu circondato da seguaci; vivevano di elemosina, viaggiavano per diffondere la parola del Vangelo e richiamare le genti a una vita conforme ai principi evangelici, sempre nel rispetto della cristianità.

Infatti, nel 1179, Valdo e i suoi seguaci si recarono a Roma per ottenere l’autorizzazione dalla Chiesa di Roma, a essere predicatori della parola evangelica, autorizzazione che non ottennero. Nonostante ciò, tornati a Lione, continuarono a predicare, ma questa “disubbidienza” portò Valdo e la sua comunità alla scomunica del 1184, con l’accusa di eresia. Il rifiuto papale non fermò l’espansione del valdismo, che si diffuse nel sud della Francia, in Italia (Lombardia, Piemonte e Calabria) Spagna, Germania del sud, arrivando fino ai paesi dell’est dell’Europa.

Interessante notare come il valdismo precedette, seppur di poco, la vita e la storia di Francesco d’Assisi e del suo ordine monastico.

A seguito della scomunica iniziarono secoli di feroci persecuzioni e di ghettizzazione, che il movimento valdese riuscì a resistergli. Come si legge sul sito dei Valdesi, Chiesa Valdese “il movimento, mantenutosi coerente attraverso i secoli dal XII al XVI, centrava la sua testimonianza su due aspetti del messaggio cristiano: la fedeltà al Vangelo e la povertà della Chiesa cristiana, la quale richiamandosi a Gesù, ne deve prendere alla lettera gli inseguimenti rinunciando perciò al potere politico, all’uso della forza e alle alleanze con le potenze del mondo.”

Nel XVI secolo e, precisamente nel 1532, col sinodo di Chanforan, il valdismo aderì alla Riforma Protestane calvinista, segnando la svolta decisiva al futuro della comunità.

Dal 1975 la Chiesa Evangelica Valdese Italiana si è unita alla Chiesa Metodista Italiana, costituendo l’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.

Per maggiori informazioni

www.chiesavaldese.org

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