Hibakujumoku, alberi testimoni di pace e di rinascita

Con il termine Hibakujumoku i giapponesi indicano quegli alberi che nell’agosto 1945 sono sopravvissuti ai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki o che sono rigermogliati dalle proprie radici nel raggio di 2 chilometri dall’epicentro dell’esplosione atomica.

Sono più di 160, appartenenti a 30 specie, registrati e forniti di attestato e il loro nome Hibakujumoku, è stato espressamente coniato dall’unione dei termini hibaku (被爆) che significa «bombardato, esposto a radiazione nucleare», e jumoku (樹木) ovvero «albero» o «bosco». La locuzione equivalente in inglese è A-bombed tree.

I semi di questi alberi viaggiano per il mondo attraverso l’associazione internazionale  Green Legacy Hiroshima (GLH), affinché siano coltivati e le nuove piante, memoria storica dell’orrore del 1945,  siano testimoni di pace e della loro stessa resistenza senza pari alla tragedia.

Gli Hibakujumoku: Giappone, Italia, Europa

Da vari anni in Italia a ricevere i semi è l’Associazione Mondo senza Guerre e senza Violenza-Biodiversità Nonviolenta.   Dalla primavera del 2020 si è unita PEFC Italia che coordina il ricevimento per l’Europa.

Ed la PEFC Italia ha raccogliere i semi una volta germogliati e a consegnarli all’Orto Botanico di Perugia che ne cura la crescita fino all’affidamento a scuole o istituzioni scelti, fra i candidati, per aver svolto attività e/o progetti a favore della pace, dell’ambiente e dell’inclusione sociale.

Attualmente in Italia sono stati messi a dimora 49 Hibakujumoku. Gli interessati a candidarsi per ottenerne l’affidamento possono scrivere all’indirizzo e-mail:  alberipacehiroshima@gmail.com.

Il Nobel per la Pace 2024

Il 10 dicembre 2024, a Oslo, è stato consegnato il Nobel per la Pace all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, i cui membri, gli Hibakusha, sono gli uomini e le donne sopravvissuti alle bombe atomiche dell’agosto 1945, da tempo impegnati instancabilmente a dimostrare che le “armi atomiche non devono essere utilizzate mai più”.

La loro storia, che mettono a disposizione di tutti, ha reso – e rende per chi vuole ascoltare – un contributo inestimabile al movimento globale che ha portato alla norma internazionale nota come ‘tabù nucleare’, seriamente messo in discussione dai conflitti attuali.

Quando gli Hibakusha non ci saranno più saranno gli Hibakujumoku, che stanno germogliando in tutto il mondo, a ricordare la terribile realtà delle armi nucleari e a fermare quella che potrebbe essere una nuova follia umana della Storia.

 

 

Immagine: Hiroshima, l’eucalipto nell’area del Castello di Hiroshima, distante 740 m dall’epicentro dell’esplosione atomica nell’agosto 1945. L’albero è sopravvissuto, mentre il castello è stato distrutto – photo by wikimedia.org

 

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