Aumento formidabile delle fonti di energia pulita. Ma serve fare di più
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), nel suo rapporto World Energy Outlook 2023, pubblicato il 24 ottobre 2023, sostiene che le fonti di energia pulita hanno subito un “aumento formidabile”.
Nonostante ciò la domanda di combustibili fossili è ancora troppo alta, al punto da mettere a rischio gli sforzi in essere affinché la temperatura media globale si limiti ad un aumento di 1,5° C. secondo l’Accordo di Parigi del 2015. Come è noto la comunità scientifica ritiene tale obiettivo fondamentale, per evitare conseguenze peggiori generate dai cambiamenti climatici.
I “grandi cambiamenti in corso porteranno a un sistema energetico globale notevolmente diverso entro la fine di questo decennio”, considerando l’incremento delle tecnologie alternative quali il solare e l’eolica, le auto elettriche e le pompe di calore, si legge nel rapporto.
Bene da qui al 2030. Ma non basta
Mantenendo questi ritmi l’IEA pronostica che da qui al 2030 la quota delle energie rinnovabili nel mix elettrico globale si avvicinerà al 50%, rispetto all’attuale 30% circa; l’aumento di quasi “10 volte” del numero dei veicoli elettrici per la mobilità di tutto il mondo; il fotovoltaico genererà più elettricità “di quanta ne produce attualmente l’intero sistema energetico statunitense, mentre per l’eolico sono previsti 3 volte tanto gli investimenti per i nuovi progetti offshore.
Onerosa? Piuttosto i costi dell’inazione! Potrebbero essere enormi
La transizione energetica è onerosa, ma “i costi dell’inazione potrebbero essere enormi” e per non superare la fatidica soglia dell’aumento del 1,5°C sono necessarie misure maggiori. La crescita dell’energia pulita “sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile – ha commentato il direttore esecutivo della IEA, Faith Birol -. Non è una questione di “se”, è solo una questione di “quanto presto”.
Perché “nonostante l’impressionante crescita dell’energia pulita basata sulle politiche attuali, le emissioni globali rimarrebbero sufficientemente elevate da far aumentare la temperatura media globale di circa 2,4°C in questo secolo”.
2025, Annus horribilis
Infatti la World Energy Outlook, stima che la domanda globale di carbone, petrolio e gas raggiugerà il picco prima del 2030. Il 2025, in particolare, dovrebbe essere l’annus horribilis che vedrà le emissioni globali di anidride carbonica legate alla produzione di energia toccheranno il valore più alto mai registrato. Dopo di che dovrebbe iniziare la discesa.
Ma “ciò rischia non solo di peggiorare gli impatti climatici dopo un anno di caldo record” come il 2023, “ma anche di minare la sicurezza del sistema energetico, che è stato costruito per un mondo più fresco con eventi meteorologici meno estremi”.
La strategia globale
“Piegare la curva delle emissioni su un percorso coerente con 1,5°C, è molto difficile, ma rimane possibile”.
Come? L’Agenzia indica 5 linee da seguire inderogabilmente per rimettersi in carreggiata e centrare l’obiettivo:
- triplicare la capacità rinnovabile globale;
- ridurre del 75% le emissioni di metano legate ai combustibili fossili;
- incentivare gli investimenti in energia pulita nei Paesi in via di sviluppo;
- investire sull’efficientamento energetico;
- abbandonare in modo definitivo ma «ordinato» i combustibili fossili.
Immagine by Nachelle Nocom – pexels.com