Il borgo ri-creato per le persone affette da demenza senile e Alzheimer

A Monza è stato creato un borgo pensato e costruito a misura delle persone affette da demenza senile e dalla sindrome di Alzheimer di media entità, per permettere loro di conservare una propria autonomia, senza pericoli, il più a lungo possibile. Nel corso dell’estate sono arrivati i primi residenti.

Il borgo – nato sull’esempio dell’iniziativa olandese nella città di Hogeway, nelle vicinanze di Amsterdam, ad opera di Yvonne van Amerongen, infermiera, operante nelle case di risposo – è stato battezzato Il Paese Ritrovato. E replica, per l’appunto un vero paese composto da case colorate che ospitano 8 appartamenti, dalla piazza, dal minimarket, dal parrucchiere, dal bar, dal teatro, dalla palestra e dalla chiesa.

Tranne il parroco che svolge le sue mansioni, ogni luogo del borgo è gestito da educatori e psicologi che si occupano delle necessità del borgo; 64 cittadini (il totale pazienti a regime) del Paese Ritrovato, sono supportati nel compiere le loro scelte, a prendere decisioni, a vivere esprimendo se stessi, mantenendosi autonomi e ricevendo le cure appropriate.

Gli operatori ricevano una formazione specifica, focalizzata su ciò che le persone possono fare, non su quello che non possono fare; si concentrano sulle abilità residue della persona con demenza, (senza però sostituirsi a essa) e garantiscono interventi mirati. Il residente si ritrova a casa sua, può prendersi cura della sua abitazione, uscire, passeggiare, fare la spesa, andare del parrucchiere, socializzare, dedicarsi alle attività culturali che preferisce, libero di muoversi, tra i suoi familiari (accolti dagli spazi diurni) e gli operatori e i volontari. Tutti i percorsi del borgo sono dotati di dispositivi che monitorano il paziente senza essere invasivi.

Il costo per ogni residente è di 98 euro al giorno, in attesa che la Regione Lombardia stabilisca il suo contributo. La persona continua a vivere la propria quotidianità in un luogo reale, a misura delle proprie capacità: una dimensione di vita che gli dona il benessere del presente, che rallenta l’inevitabile decadimento cognitivo, che riduce l’uso di farmaci, contiene lo stress e le forme di aggressività, come dimostrano i dati olandesi.

L’iniziativa  de Il Paese Ritrovato è un modo nuovo per approcciarsi alle varie forme di demenza senile e all’Alzheimer, a oggi incurabili, ma in crescita esponenziale per l’aumento dell’età media della popolazione.

Secondo il rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ADI (Alzheimer’s Disease International) del 2016, i vari tipo di demenza senile rappresentano “una priorità mondiale”.  Nel mondo si contano circa 35,6 milioni di malati, con un incremento di circa 7,7 milioni di nuovi pazienti ogni anno. In Italia i malati sono circa 1 milione e circa 3 le persone direttamente (caregiver) o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.

Il Paese Ritrovato nasce per iniziativa della Cooperativa La Meridiana (suo il progetto), la cui attività s’incentra da molti anni a favore dell’età senile e delle sue necessità, adoperandosi per la soluzione dei servizi e collaborando con enti di ricerca scientifica.

Per realizzare il borgo sono stati raccolti finanziamenti pubblici e privati: il costo complessivo della realizzazione del progetto ha superato i 10 milioni di euro.  Il direttore scientifico è l’esperto nazionale e internazionale di Alzheimer, Antonio Guaita, il direttore sanitario è invece, la dottoressa Angelica Chiesara.  

Il borgo è costantemente monitorato da 3 enti scientifici: il CNR, il Politecnico di Milano e la Fondazione Golgi Centi i quali in collaborazione con la Cooperativa La Meridiana e l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (LIUC) sono impegnati nella realizzazione di un modello di misurazione in grado di stabilire l’efficacia terapeutica de Il Paese Ritrovato. Alla LIUC spetta anche il compito di elaborare i risultati dell’esperienza di Monza e sottoporli alla Regione Lombardia perché da modello evolva in sistema di cura trasferibile altrove.

 

 

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