Orfani per femminicidio. Orfani due volte
Gli orfani per femminicidio. Mamma uccisa, papà in carcere, o il contrario. Sono 1600 (dati 2016). Due volte orfani, due dolori d’affrontare, trauma, solitudine e un futuro pieno d’incognite.
Nel marzo 2017 la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la proposta di legge a firma Roberto Cappelli Modifiche al codice civile, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani di crimini domestici. Trasmessa in Senato, in molti pensavano all’esame in sede deliberante, cioè senza passare per l’Aula, per accelerare la sua l’approvazione definitiva. Un auspicio rimasto tale. E ora la proposta di legge è ferma al Senato e, visto i pochi mesi di legislatura rimasti, rischia di essere rimandata sine die.
Cosa dice il testo
Il testo del disegno di legge si riferisce ai figli minori o maggiorenni “non economicamente autosufficienti”, rimasti orfani di un genitore perché ucciso dall’altro genitore, sia esso coniuge, anche legalmente separato o divorziato”, oppure coppia per unione civile o da relazione affettiva stabile o da convivenza, anche se cessate. Tali orfani possono “essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato”: diritto a prescindere dai limiti di reddito. A tutela del diritto del risarcimento degli orfani, il pubblico ministero ha l’obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell’indagato (per proteggere l’orfano nelle prime fasi del processo penale). Una volta emessa la sentenza definitiva del genitore colpevole di omicidio, il giudice, a titolo provvisionale, deve assegnare al figlio della vittima una somma corrispondente ad almeno il 50% del “presumibile danno”.
Il colpevole o presunto tale perde ogni diritto alla successione, all’eventuale pensione di reversibilità ed eredità della vittima.
Agli orfani è garantita la possibilità, se la richiedono, di modificare il loro cognome se condiviso col genitore condannato in via definitiva; l’assistenza psicologica ed eventuale cura fino al “pieno recupero del loro equilibro psicologico” che sarà a carico del Servizio sanitario nazionale così come le relative spese farmaceutiche. Per coprire le spese medico- sanitarie, il disegno di legge prevede un finanziamento al Servizio sanitario nazionale di 64mila euro annui.
Per l’affidamento degli orfani minorenni il tribunale competente favorirà “la continuità delle relazioni affettive consolidate tra il minore e i parenti fino al 3° grado. Nel caso vi siano fratelli o sorelle, il tribunale, per quanto possibile, assicurerà la continuità affettiva tra gli stessi”.
Riguardo al futuro degli orfani le misure previste dal provvedimento mirano a garantire il diritto allo studio e all’avviamento del lavoro. A tal proposito il Fondo (già esistente) viene incrementato con l’apporto di 2 milioni annui: somma destinata “all’erogazione di borse di studio, finanziamento di iniziative di orientamento, formazione e sostegno per l’inserimento degli orfani nell’attività lavorativa”. Il 70% del Fondo è destinato all’educazione e istruzione dei minori. La quota restante “è destinata” presupposti permettendo, “agli interventi in favore dei soggetti maggiorenni economicamente non autosufficienti”.
Ma tra una polemica e l’altra gli orfani continuano a essere soli e senza tutele
Da rimarcare che il testo di legge riporta che l’incremento del Fondo decorre dall’anno 2017. Considerando che tale testo è fermo in Senato, viene da chiedersi, se e quando una volta approvato, avrà valore retroattivo.
Dopo l’approvazione unanime della Camera, il disegno di legge sembrava andare spedito verso la sua approvazione definitiva entro l’anno in corso. Invece dall’estate 2017 si è bloccato al Senato, perché le forze di opposizione (Forza Italia, Gal e Lega Nord) sono contrarie che il testo contempli anche gli orfani per “crimini domestici” figli di coppie non sposate, ma legate dall’unione civile o da una relazione stabile. In Commissione al Senato sono stati presentati 71 emendamenti e 13 ordini del giorno. Sempre le forze di opposizione si sono dichiarate disposte a votare il disegno di legge se viene allargato a tutti gli orfani di genitori vittime di omicidi volontari, ma allora mancherebbe (affermazione del Pd) la copertura finanziaria.
E così tra una polemica e l’altra gli orfani, le vittime maggiori dei crimini domestici, oltre a vivere una tragedia, rimangono privi di tutele e di sostegno. Indispensabili per potersi costruire un futuro. Malgrado tutto.
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