Reversibilità al marito di Beatrice Ballerini
In occasione della giornata dell’8 marzo, evidenziamo la petizione di Lorenzo Ballerini, fratello di Beatrice Ballerini, uccisa dall’ex marito, Massimo Parlanti, reo confesso, condannato con rito abbreviato a 18 anni di carcere e che, attualmente, sta ricevendo la pensione della moglie, come diritto acquisito della reversibilità. La petizione è indirizzata al Primo Ministro, Matteo Renzi.
Petizione di Loreno Ballerini
Massimo Parlanti dopo la separazione, avvenuta per il tradimento di lui e per il suo volontario allontanamento dal tetto coniugale, ha adottato un crescendo di ritorsioni psicologiche e materiali utilizzando anche i bambini, come strumento contro Beatrice. Le ritorsioni divennero sempre più pressanti nell’impedire a Beatrice di lasciare l’abitazione coniugale che lei non poteva mantenere da sola, dove però lui poteva continuare a sentirsi padrone ed a manifestare la sua opprimente presenza.
Dopo diverse azioni legali, a seguito della vittoria di Beatrice, Parlanti si acquietò e poco dopo, un pomeriggio nell’occasione di un appuntamento fissato per recuperare degli oggetti in casa, la aggredì, la massacrò di calci e pugni e la strangolò. Poi simulò un furto ed andò a prendere i loro due figli a scuola, passando con loro tutta la serata a giocare.
Qualche giorno dopo, quando gli inquirenti avevano già trovato tracce del DNA dell’assasino, prima che uscissero i risultati della analisi, lui confessò strumentalmente per ottenere i vantaggi delle falle della legge, sostenendo che si fosse trattato di un incidente.
Dall’Inps ho poi appreso che mentre i bambini di mia sorella, che noi stiamo accudendo, prendono il 40 per cento della pensione che gli spetta, a lui – l’omicida – spetta l’altro 60 per cento, e ne avrà diritto a vita.Questo accade perché non c’è un meccanismo automatico che prevede la dichiarazione di “indegnità a succedere” per l’assassino del coniuge, e così oltre la pensione, agli assassini spetta anche l’eredità di chi ammazzano.
È inevitabile la sensazione di vivere in un paradosso, in un luogo, in un tempo in cui l’assurdo diventa la regola, in cui il surreale diventa prepotentemente più tangibile del reale, in cui ti si confondono tutti i valori, in cui ti domandi se quello che ti hanno detto è veramente quello che le tue orecchie hanno sentito. Mia sorella era una donna vera e forte, ammazzata da un individuo che non è mai riuscito ad essere uomo.
La domanda a cui ancora oggi non riesco a dare risposta è: abbiamo una legge assurda e demenziale, fatta per i delinquenti, oppure semplicemente la giustizia, si scorda qualcosa, si è distratta ulteriormente?
Vi prego rispondetemi e rispondete nel nome di tutte le donne ammazzate, il numero delle quali sta crescendo, e crescerà se non si arginano almeno le conseguenze nefaste di una giustizia paradossale.
La petizione è su change.org. Ad oggi ha raggiunto 122.896 sostenitori.