Se siamo figli di una partita a dadi
Lo scambio epistolare tra Albert Einstein (1879 – 1955) e il fisico quantistico e filosofo statunitense David Bohm (1917-1992).
Nelle missive, che vanno dal 1951 al 1954, il famoso genio della relatività si sofferma a riflettere su argomenti di varia natura, dai fenomeni politici pregnanti di quegli anni, quali il maccartismo e l’allora appena nato Stato d’Israele, ai temi metafisici.
I preziosi documenti, in buone condizioni, provengono dalla stessa famiglia Bohm, custodite dalla moglie di David, Sarah Woolfson fino alla sua morte, avvenuta a Gerusalemme nell’aprile del 2016.
I dubbi di Bohm
Albert Einstein e David Bohm si conobbero negli Usa alla Princenton University, dove entrambi lavoravano e dove divennero amici.
La scambio di lettere nasce dal desiderio di Bohm, costretto a riparare in Brasile dopo essersi rifiutato di testimoniare nel suo Paese, contro persone sospettate di presunti legami con il Partito Comunista davanti al Comitato delle Attività contro l’America (The House Un-American Activities Committe- il maccartismo, per l’appunto), di andare in Israele.
In Brasile dal 1951, Bohm è infelice e pensa a un nuovo trasferimento. È dubbioso sulla possibilità di tornare negli Usa o trasferirsi in Israele. Chiede a Einstein come va la caccia contro i comunisti negli Usa e quali prospettive in campo scientifico possa offrire il nuovo stato ebraico. Einstein risponde che negli Stati Uniti non vede “un atteggiamento politico più ragionevole” e che “Israele è sul piano intellettuale” attivo e molto interessante, ma offre “possibilità limitate”; aggiunge, inoltre, che non sarebbe giusto “andare lì (in Israele ndr), per poi ripartire alla prima occasione”. Il teorico della relatività consiglia a Bohm di non lasciare il Brasile prima di aver ottenuto la cittadinanza.
Bohm poi lascerà il Brasile e si trasferirà in Israele nel 1955, dove conoscerà Sarah che sposerà l’anno successivo. Nel 1957 la coppia deciderà di spostarsi nel Regno Unito, dove David Bohn insegnerà alla Bristol University, fino alla sua morte avvenuta nel 1992.
Albert Einstein, com’è noto, nato nella tedesca Ulma nel 1879, dall’Europa si trasferì negli Usa, a causa della leggi razziali, fin dagli anni ’30 del Novecento e dove visse fino alla fine dei suoi giorni (1955).
La costante riflessione sulla creazione
Le missive all’asta, quindi, sono state scritte negli ultimi anni della sua vita.
Costituiscono una preziosa nuova occasione per approfondire il pensiero di Albert Einstein e una preziosa fonte per ricostruire più dettagliatamente un periodo storico.
Lo scienziato tedesco esprime i suoi giudizi sulla scienza e sulla scienza in Israele e le sue teorie sulla creazione e su Dio. Dalla famosa metafora di Dio che ha creato il mondo “lanciando i dadi, in una partita coll’universo”, indice della riflessione che l’ha accompagnato lungo il corso della sua esistenza, come testimonia la sua seguente anteriore dichiarazione, altrettanto famosa: “C’è solo una cosa che voglio sapere, voglio conoscere la mente di Dio, cioè l’idea che Dio aveva in mente quando decise di creare l`universo”.
L’asta
Cinque lettere del carteggio saranno battute da una casa d’aste di Gerusalemme la prossima settimana, aperta alla partecipazione degli interessati anche on line. Preventivato il valore finale della vendita: oltre i 20.000 dollari.