I 150 anni degli (agognati) Stati Uniti d’Europa
150 anni fa a Ginevra si svolse il primo Congresso della Lega Internazionale della pace e della libertà e per gli Stati Uniti d’Europa.
Era l’8 settembre. Al Congresso vi aderirono uomini che stavano facendo la storia e la cultura del tempo: Giuseppe Garibaldi, gli scrittori Victor Hugo, Fiodor Dostoevskij, il filosofo ed economista britannico John Stuart Mill.
Ideato e diretto dal francese filosofo, pubblicista e politologo Charles Lemonnier, con la presidenza onoraria di Giuseppe Garibaldi, il Congresso vide la partecipazione di 6mila persone e il sostegno di oltre 20mila sottoscrittori. Per la prima volta fu presentato il programma politico degli Stati Uniti d’Europa e fondata la Lega per la pace e per la libertà: con sede permanente a Ginevra in Svizzera, Stato confederato – sull’esempio degli Usa – a sua volta modello per gli europeisti.
Per pace perpetua
Nel manifesto della convocazione era stato scritto: “Il Congresso di Ginevra si propone di determinare le condizioni politiche ed economiche per realizzare la pace tra i popoli e in particolare per fondare gli Stati Uniti d’Europa. Aspira a essere l’Assise delle democrazie europea… ”. Democrazia moderna che si basa sull’umanesimo. Charles Lemonnier, infatti, nell’ambito della Conferenza dedicò spazio anche ai diritti e, in particolare, ai diritti delle donne, che ben conosceva grazie anche al lavoro della moglie Élisa Lemonnier (nata Grimailh), pubblicista e pedagoga, purtroppo morta 2 anni prima.
Le condizioni politiche cui pensavano quei padri fondatori ante-litteram le descrive Alessandra Anteghini nella monografia Pace e federalismo. Charles Lemonnier una vita per l’Europa (2005, ed. Giappichelli). Tra i vari progetti per l’Unione Europea, al Congresso di Ginevra fu presentato il modello immaginato da Imanuel Kant – Per pace perpetua (1795), che prevedeva: singoli Stati repubblicani riuniti in una federazione con governo sovranazionale, anch’esso repubblicano; adesione alla federazione con il voto popolare. L’unico modo per evitare che gli Stati sovrani si associassero alla Federazione per convenienza o calcolo: motivi che avrebbero reso l’Unione fragile al punto da non resistere a lungo.
Sempre nel 1867 Lemonnier fondò la rivista Les États-Unis d’Europe, organo della Lega, pubblicata senza interruzione fino al 1914, per proseguire con pubblicazioni annuali fino al 1939.
Perché proprio allora
Il Congresso di Ginevra fu un importante punto di arrivo di un meticoloso e tenace lavoro. Vero è che all’idea dell’Europa unita, come unico veicolo di pace, si rifletteva da secoli. Ma nel XIX, sugli stimoli della Rivoluzione Francese, dello sconvolgimento delle guerre napoleoniche e le conclusioni di restaurazione dell’ Ancien Régime del Congresso di Vienna, intellettuali e attivisti riuscirono a riunire le idee e a farsi precursori dell’Unione Europea del XX secolo e, forse, della Federazione d’ Europa del XXI.
Gli anni ’30 – ’40 fino agli anni ‘70 dell’Ottocento, sembrano essere stati fondamentali. Ci riflette il filosofo e scrittore Carlo Cattaneo – che non parteciperà al Congresso di Ginevra solo per motivi di età.
Nel 1849 Victor Hugo durante il congresso internazionale della pace a Parigi usa per la prima volta il termine “Stati Uniti d’Europa”. L’idea infervora gli animi. Nel 1859 Giuseppe Garibaldi pensa già a una confederazione tra l’Inghilterra, la Francia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia e l’Italia (a unità avvenuta). Nel 1862 il suo proclama per la liberazione di Roma inizia nel nome dell’Europa. Garibaldi combatte, se è guerra per libertà. Scrive al ritorno dalla Congresso di Ginevra, mentre si prepara a liberare Roma: “Gli schiavi non hanno il diritto di muovere guerra ai tiranni?”, ma pensa alla pace del mondo futuro libero. Nel 1871, compiuta la sua missione dell’Unità d’Italia e deposte le armi, scrive all’imperatore tedesco Guglielmo I e al suo Cancelliere Otto von Bismarck. Invita il primo a non abusare delle vittorie militari ottenute e a organizzare un Congresso internazionale (una proto-Onu) mentre al secondo chiede di prendere l’iniziativa di un Arbitrato mondiale che renda impossibili le guerre tra le Nazioni.
E nel 1881 (anno prima della morte) scrive ad un deputato francese:” Ecco lo scopo che dobbiamo raggiungere : non più barriere, non più frontiere”.
Inspiegabilmente ignorato dai testi scolastici e accademici
Del primo Congresso di Ginevra sugli Stati Uniti d’Europa, inspiegabilmente non si trovano tracce nei testi né scolastici né in quelli accademici. È stato però commemorato a Bruxelles nei giorni scorsi. Mentre il 28 novembre 2017 si celebrerà nella sua città, Ginevra, con il dibattito che vedrà gli interventi di esponenti accademici fra i quali, quello di Francesco Gui, professore di Storia moderna presso La Sapienza Università di Roma e coordinatore della rete L’università per l’Europa. Verso l’Unione politica; una targa sarà depositata nell’atrio dell’Uni Dufour, dove sorgeva il Bâtiment electoral, sede del Congresso del 1867.