Bisogna perdersi per ritrovarsi. Parola di cassonetto

I bidoni della spazzatura di Malmö, in Svezia che “parlano” con l’utente che getta  la spazzatura in modo suadente e sensuale, per ringraziarli  del loro gesto,  così da contrastare l’abbandono dell’immondizia per strada. Ai sexy cassonetti parlanti, sulle strade di Roma, la risposta italica, è rappresentata da cassonetti, trasformati in “tavole da scrittura”.

Mentre si cammina, avvolti dai propri pensieri o dalle micro attività che ci siamo proposti di realizzare, imbattersi in insegnamenti socio-emozionali che ci richiamano dai contenitori dei nostri rifiuti è, quanto meno, singolare.

“Bisogna perdersi, per ritrovarsi”; “Sono + vivi alcuni morti della maggior parte dei vivi che mi circondano”; “Per curare una ferita devi smettere di toccarla”; “Vivetela anche scalzi questa vita, ma mai in ginocchio!!”; “È la mente che fa sani o malati che rende tristi o felici, ricchi o  poveri”; “Non vediamo le cose come  sono, le vediamo come siamo”.

Filosofia urban street che ci fa compagnia in questi giorni di calura insopportabile e che di fa riflettere sulla necessità di espressione quotidiana, di comunicare i propri pensieri a livello individuale e collettivo. Una necessità di esprimersi, usando mezzi di ordinaria quotidianità.

Il 16-17 luglio, 2022 al Parco Montereale di Potenza si è celebrata la terza edizione dell’Urban Street Festival che ha come obiettivo quello di creare una vetrina esclusiva per artisti e sportivi di qualsiasi età e provenienza con il solo requisito, la voglia di mettersi in gioco. Un festival delle arti e degli sport in strada.

I nostri cassonetti filosofi  potrebbero rappresentare un “pezzo d’arte” urbana, all’interno del Festival; uno strumento di dialogo con i passanti , apparentemente distratti, ma in fondo desiderosi di comunicare il proprio sentire in armonia con il mondo circostante.

 

 

Immagini: 1-2) Roma, via Laurentina, bidoni per la spazzatura che diventano “tavole da scrittura” – by abbanews.eu

 

 

 

 

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