Il carro d’oro di Mons rinnova il carnevale barocco dell’estate

Il carro d’oro – Navigando su Internet, o contattando gli amici su Facebook, ti si aprono pagine di storia e di cultura europea che ti sorprendono e così vuoi saperne di più.

L’amica Evelyn, originaria di Mons (Belgio), ha pubblicato un video dove spicca la bellezza della Collegiata San Waudru e da lì nasce la mia curiosità di saperne di più.

Questa chiesa è dedicata alla Santa Valdetrude che fondò un oratorio nella seconda metà del VII secolo, e dove vennero nel tempo ospitate badesse e donne nobili quali Anna Carlotta di Lorena, sorella dell’imperatore Francesco I e, successivamente, la principessa Luisa di Stolberg moglie di Carlo Edoardo Stuart, sovrano d’Inghilterra, Scozia e Irlanda, e divenuta, poi, amante di Vittorio Alfieri.

È il maggiore monumento religioso della città di Mons, in stile gotico brabantino che si rifà un poco al municipio di Lovanio, alla collegiata di Nivelle e a San Bartolomeo di Liegi.

All’interno vi sono statue e sculture e spicca lo jubé dei suoi archi ed i capolavori La Resurrezione e San Bartolomeo. Si resta senza parole nell’osservare le vetrate dell’Annunciazione e il Battesimo di Cristo, la Vita della Vergine e la Crocefissione.

Il silenzio la fa da padrone, e ti aiuta a godere degli altari, delle nicchie e delle alte volte cui volgi lo sguardo intriso di meraviglia.

La Ducasse de Mons raffigurato da Johann Paul Schor 

Poi c’è il Carro D’Oro, che custodisce 657 le reliquie della santa, patrimonio orale e immateriale dell’Umanità dell’Unesco, e che ogni anno viene portato in processione per le vie della città e ne segue puntuale le tradizioni religiose e culturali.

La festività chiamata La Ducasse de Mons o Doudou, avviene dal 11 giugno al 22 e sembra il rinnovarsi di un festoso carnevale barocco, raffigurato sapientemente dal pittore e scenografo austriaco Johann Paul Schor (1615 – 1674), il cui quadro è dal 2018 di proprietà degli Uffizi di Firenze.

L’artista visse a lungo a Roma dove era conosciuto con il nome di Giovanni Paolo Tedesco, ospite dei principi Chigi, Colonna e Borghese, conquistando la loro fiducia e quella di Gianlorenzo Bernini e Pietro da Cortona tanto da essere eletto membro dell’Accademia di San Luca.

Ancora una volta un altro grande artista, questa volta austriaco, prende spunti e nozioni artistiche dai nostri scultori, maestri architetti, pittori.

A quanti grandi italiani facciamo riferimento ogni volta che parliamo d’arte!

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