Una città sconosciuta sotto la nebbia. La Barcellona dei barrios
(Alcuni giorni si può vedere tutta Barcellona senza staccare i piedi dal suolo. Il belvedere ideale è l’antico luna park che si alza dietro la città, nell’alto di un monte della serra di Collserola, conosciuto come Tibidabo- da “Barcelona” di Robert Hughes)
La mostra Una città sconosciuta sotto la nebbia. La Barcellona dei “barrios del MACBA (Museo di Arte Contemporanea di Barcellona), a cura di Jorge Ribalta, e Blanca del Río è un progetto fotografico sulla Barcellona attuale, vista dai barrios (quartieri) periferici, una contro-narrazione per una tradizione critica e cittadina, che considera la fotografia come un contraddittorio della pubblicità.
Come sosteneva il sociologo Richard Sennet “le periferie moderne sono spazi di contraddizione: da un lato, simboli di esclusione sociale, dall’altro, terreni fertili per la crescita culturale e l’innovazione urbana” e questa installazione rispecchia in pieno una tale descrizione.
La periferia è storicamente il territorio della maggiore innovazione della città, dove si manifestano le tendenze emergenti. Per questo una progetto sulla periferia attuale rappresenta, in un certo modo, una prospettiva sull’evoluzione di Barcellona nei prossimi anni e offre un documento significativo della città nella decade attuale.
I criteri di selezione per la realizzazione dei diversi percorsi visivi sono stati i seguenti: parità di genere, equilibrio tra artisti locali e non locali, spagnoli e internazionali, diverse epoche e generazioni, che possiedono un legame professionale con Barcellona o un altro tipo di vincolo con la città; artisti con attività rilevanti nell’ambito delle tradizioni documentali e che ci fosse una corrispondenza tra l’incarico e le traiettorie degli artisti.
Il progetto include un totale di tredici incarichi, alcuni di carattere trasversale che narrano diversi quartieri, altri più specifici a livello di casi di studio. Si combinano anche diversi approcci, alcuni più topografici, altri più sociali. Anche se questo è un progetto eminentemente fotografico, include anche percorsi audiovisivi in formato cinema o video.
La mostra è stata realizzata oltre che dal MACBA da Fomento de Ciudad SA e l’Istituto di Cultura di Barcellona nel quadro del Plan de Barrios 2021-2024 (Piano dei quartieri 2021-2024) e del Comune di Barcellona.
13 incarichi. 13 narrazioni visive
Per “13 incarichi” si intende 13 esposizioni fotografiche e/o audiovisive che narrano lo sviluppo di quartieri particolarmente significativi della città Barcellona. In alcuni casi, si tratta di rivisitazioni fotografiche di vecchi reportage che testimoniano percorsi topografici attraverso frontiere geografiche, amministrative e sociali. Quartieri che, in alcuni casi, svolgono il ruolo di terre di confine.
Altri progetti sono di natura trasversale. come per esempio il lavoro di Jorge Yeregui, Tracciare l’acqua. Appunti sul Rec Comtale e l’impronta idrica a Barcellona. Questo lavoro ripercorre diversi quartieri, un itinerario in un luogo che non esiste più, così come in zone rigogliose di verde e di giardini. Il progetto combina l’osservazione storica con la riflessione sulla sostenibilità del modello urbanistico attuale. Le periferie spesso sono state sede di infrastrutture urbane essenziali. Per estensione, il progetto abbraccia le problematiche dell’acqua in città, in un’epoca segnata dalla siccità
Pilar Monsell. La periferia dell’immaginazione, 2023-2024
Questo progetto – trasversale, anche se limitato all’area nord-ovest della città – è un omaggio al movimento del quartiere Nou Barris, che ha avuto un ruolo centrale durante la Transizione dalla dittatura franchista al regime democratico (metà anni ’70).
L’urbanistica socialdemocratica della “ricostruzione di Barcellona” degli anni Ottanta, non può essere compresa senza l’eredità del movimento di quartiere degli anni Settanta. Questo progetto è anche una riflessione sull’evoluzione dei movimenti sociali a partire da quel decennio e sui nuovi movimenti emersi a livello locale negli ultimi vent’anni.
Sorge una domanda sul ruolo del movimento di quartiere nel futuro della città, su come vengono rappresentati gli agenti storici e gli agenti emergenti, le continuità e le discontinuità. Lavoro cinematografico basato su materiali d’archivio.
Josè Luis Guerin. Prime impressioni, 2023
L’area coltivata denominata La Ponderosa, a Vallbona, rappresenta l’insolita sopravvivenza di un’area produttiva agricola all’interno del territorio comunale e, in questo senso, si inserisce negli attuali dibattiti sulla conciliazione tra campagna e città e sulla sostenibilità ambientale . Il film di Guerin attinge ai ricordi della gente del quartiere, migranti del dopoguerra dal sud della Spagna o nuovi migranti dal sud del mondo, e parla della vita quotidiana e del tempo libero nella zona agricola, con forti risonanze pastorali. Senza perdere l’aria di una piccola arcadia, propone una riflessione sul modello di crescita economica e di autonomia alimentare.
Laia Abril. Riduzione del danno, 2023-2024
Osservazione di un punto considerato nero (il CAS Baluardl- centro di assistenza sociosanitaria nel quartiere Raval, nella Città vecchia), questo lavoro mira a cambiare la percezione di questo tipo di istituzioni e combatterne lo stigma.
Sebbene il problema della tossicodipendenza non sia esclusivo del Raval, qui si mescola con l’iconografia e la leggenda storica della malavita della città. Il progetto di Laia Abril cerca di intervenire sugli stereotipi dall’interno. In questo senso non si concentra solo sui centri stessi, ma anche sull’intero ambiente che li circonda, e riflette sull’evoluzione dei servizi sanitari pubblici nell’era post-pandemia.
Bleda e Rosa. Turó [Collina], 2023
Il Turó de la Rovira è un luogo straordinariamente ricco che accumula diverse stratificazioni storiche, dagli insediamenti iberici ai pavimenti delle baracche del dopoguerra, passando per il suo ruolo nella difesa antiaerea durante la Guerra Civile o i più recenti usi ricreativi giovanili.
È un vero microcosmo che riassume la storia di Barcellona come pochi altri posti. Seguendo una metodologia che mira a oggettivare e rendere visibile la densità storica di alcuni luoghi, Bleda e Rosa effettuano un’osservazione archeologica che fa emergere le diverse stratificazioni.
Piani di quartiere di Barcellona
El plan de barrios (Piano di quartieri), tra i promotori della mostra, è un programma straordinario per i quartieri più svantaggiati di Barcellona, che mira a invertire le disuguaglianze attraverso l’applicazione di nuove politiche pubbliche; coinvolgendo i cittadini nello sviluppo di progetti dinamici nei loro quartieri e con un budget straordinario e intenso stanziato per un tempo limitato.
L’obiettivo principale del Plan de barrios è quello di fornire ai residenti gli strumenti idonei per organizzare e stabilire azioni che migliorino la vita individuale e collettiva nel quartiere, promuovendo pratiche di innovazione sociale, rafforzando il capitale sociale dei quartieri.
Gli ambiti affrontati sono: Istruzione e Sanita Pubblica; Diritti sociali, parità di genere e azioni comunitarie; sostenibilità ambientale ed emergenza climatica; occupazione, impulso all’economia ed economia sociale; spazi pubblici, accessibilità e alloggi
Una mostra, dunque, che trae ispirazione da una pianificazione socio-urbanistica e culturale e una pianificazione socio-urbanistica che si alimenta della storia urbana in cui al centro ci sono l’uomo e l’ambiente.
Una buona pratica da trasferire in altri contesti, per scoprire e, se occorre, ri-costruire, le tante città nascoste dalla nebbia.
Immagine: Barcellona, ‘Sagrada Familia’. Nella città, al MACBA, il progetto fotografico e audiovisivo ‘Una città sconosciuta sotto la nebbia. La Barcellona dei barrios’