Subsidenza. Lo sprofondamento delle città cinesi
La subsidenza, ossia l’abbassamento della superficie, è un processo diffuso che potenzialmente riguarda il 19% della popolazione mondiale.
L’affondamento delle superfice – che si deve a processi sia naturali sia antropici (per esempio il pompaggio delle acque) -,provoca l’innalzamento del livello del mare.
E quel che sta accadendo alle principali città cinesi, secondo uno studio pubblicato su Science, firmato dai ricercatori Robert J. Nicholls, studioso del cambiamento climatico presso la britannica University of East Anglia e Manoochehr Shirzaei, geofisico dell’istituto statunitense Virginia Tech National Security.
Attraverso l’applicazione dell’ interferometria radar satellitare, gli autori hanno fornito una valutazione sistematica della subsidenza dei suoli in tutte le principali città cinesi dal 2015 al 2022. Dei terreni che hanno preso in esame “il 45% sta cedendo di 3 millimetri all’anno e il 16% di 10 millimetri all’anno interessando, rispettivamente, il 29 e il 7% della popolazione urbana”.
Pur trattandosi di un fenomeno naturale secondo i ricercatori la subsidenza delle città cinesi è ampiamente accelerato ed aumentata dalla massiccia urbanizzazione (con il peso degli edifici e delle infrastrutture), dal pompaggio dell’acqua dalle falde acquifere sotto le città e dalle attività di estrazione del petrolio e del carbone che svuotano il sottosuolo.
La capitale, Pechino, è tra le città che affondano più velocemente e così la vicina Tianjin, dove nel giugno 2023 migliaia di residenti (più di 3mila secondo Bloomberg.com) sono stati evacuati dalle abitazioni, per le pericolose crepe che si erano formate nelle strade a causa del cedimento del terreno.
Entro il 2120, il 22-26% delle coste cinesi che ospitano dal 9 all’11% della popolazione, potrebbero subire l’effetto combinato di subsidenza delle città e innalzamento del livello del mare.
La Cina può, se interviene in tempo, ridurre al minimo i danni, ad esempio iniziando a limitare l’estrazione delle acque sotterranee, come avviene a Shangai che, effettivamente, affonda più lentamene rispetto alle altre città cinesi o, ancora meglio, in Giappone dove si è ottenuta la stabilizzazione della subsidenza di Tokyo e Osaka.
Sicuramente aiuterà la tecnica radar impiegata dai ricercatori che, per la prima volta, ha consentito misurazioni coerenti su larga scala del movimento verticale della terra, aprendo la via per “un approccio sistemico che ne valuti le cause e le potenziali risposte sia in tempo reale sia nel futuro”.
Immagine: Beijing, (Cina) – photo by zhang kaiyv – pexels.com