Salve sono Bruno, il più grande dinosauro mai rinvenuto in Italia

Che il Villaggio (o la Valle) del Pescatore di Trieste avrebbe riservato delle sorprese era cosa nota. E le aspettative non sono state deluse, ed è solo l’inizio. Ecco il sensazionale ritrovamento non di uno ma di un branco di dinosauri, o meglio dei loro scheletri in perfetto stato di conservazione, come riporta un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Università di Bologna la cui scoperta è segnalata dall’articolo pubblicato da Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.

Gli scheletri rinvenuti appartengono alla specie Tethyshadros insularis, al momento se ne contano 7, ma secondo gli studiosi “ probabilmente sono undici” tra cui in particolare un nuovo dinosauro, soprannominato “Bruno”, che rappresenta “il più grande dinosauro mai rinvenuto in Italia”.

“Per la prima volta abbiamo in Italia un giacimento di dinosauri, in cui non solo troviamo i resti di questi animali, che sembrano appartenere a mondi lontani da noi, ma ne troviamo tanti, insieme agli animali che con loro condividevano quel mondo perduto – dice Federico Fanti, professore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna, che ha coordinato lo studio -. Questo sito eccezionale è un luogo dove dal terreno possiamo, e lo stiamo facendo, estrarre tanti scheletri di dinosauri, uno più spettacolare dell’altro; e questa è la prima volta in cui sappiamo esattamente dove continuare a scavarli”.

Nuovi dati geologici emergono dal sito che consentono di datare i dinosauri: sarebbero vissuti 80 milioni di anni fa; più antichi di 10 milioni di anni di quanto si è ipotizzato.

“Questi nuovi scheletri ci permettono di capire meglio la storia evolutiva di un gruppo di dinosauri chiamati hadrosauriformi: i dinosauri a becco d’anatra a cui appartengono Bruno e Antonio –  spiega dalle pagine di unibo.it Alfio Alessandro Chiarenza, dell’Università di Vigo (Spagna), primo autore dello studio -. Siamo riusciti a ricostruire come questi dinosauri siano arrivati fino nel cuore dell’attuale Mediterraneo durante il periodo Cretaceo, circa 80 milioni di anni fa: se un tempo si pensava a un mondo fatto solo di piccole isole tropicali, poco ospitali per i grandi dinosauri, nuovi dati dimostrano come ampie terre emerse connesse con Asia ed Europa occidentale permettessero ad animali come quelli del Villaggio del Pescatore di sopravvivere e, cosa ancora più importante, di fossilizzarsi giungendo intatti fino ai giorni nostri”.

Nello stesso sito sono stati inoltre ritrovati pesci, coccodrilli, rettili marini e persino piccoli crostacei: tutti elementi che hanno permesso di ricostruire una vivida immagine di questo antico ecosistema senza eguali al mondo. I reperti rinvenuti al Villaggio del Pescatore possono essere oggi ammirati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, concessi in deposito da parte del Ministero della Cultura.

 

Immagini: 1) lo scheletro del dinosauro più grande mai rinvenuto in Italia, soprannominato Bruno; 2) Federico Fanti dell’Università di Bologna, coordinatrice del gruppo di scienziati internazionali, scopritori del primo giacimento di dinosauri rinvenuto in Italia nel Villaggio (o Valle) del Pescatore, vicino Trieste

 

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