Evoluzione della DAC. Nuovi materiali per catturare l’anidride carbonica dall’aria

Si continua a indagare su una delle tecnologie più incoraggianti per lenire i guai del cambiamento climatico, vale a dire la DAC (Direct Air Capture) consistente nella cattura dell’anidride carbonica dall’aria.

I ricercatori di un gruppo di atenei – Università degli Studi di Torino, Università di Cambridge, Università di Hong King e la Cornell University, hanno condotto uno studio che si concentra sulla riduzione della CO2 alla fonte, come è illustrato nell’articolo Capturing carbon dioxide from air with charged-sorbents, pubblicato dalla rivista scientifica Nature.

Nuova tecnologia della DAC, l’Università di Torino ci spiega che si basa su “sistemi che aspirano l’aria, la filtrano attraverso sostanze chimiche o materiali specializzati che catturano l’anidride carbonica e rilasciano aria pulita. L’anidride carbonica catturata viene poi concentrata e stoccata in modo sicuro, o riutilizzata in processi industriali. Una tecnica in grado di rivoluzionare l’approccio alla gestione del carbonio nonostante i costi energetici ed economici sia ancora molto elevata”.

L’ottimizzazione dei materiali per la cattura

Uno degli aspetti cruciali per il successo della cattura diretta dell’anidride carbonica dall’aria è, dunque, l’ottimizzazione dei materiali utilizzati nei sistemi di cattura, prosegue spiegando Unito. “Questi materiali devono essere altamente efficienti nella loro capacità di catturare e rilasciare anidride carbonica, energeticamente sostenibili ed economicamente convenienti. Nel caso specifico, l’utilizzo di tecniche sperimentali di caratterizzazione avanzata ha permesso di comprendere a fondo il meccanismo con cui l’anidride carbonica è catturata dal nuovo materiale, permettendo di porre le basi per lo sviluppo di altri ‘sorbenti-caricati’, con prestazioni ancora più elevate”.

Per perseguire gli obiettivi dello studio l’Ateno torinese ha potuto avvalersi del contributo del progetto CH4.0 del Dipartimento di Chimica (MUR – Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027) e del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM).

La tecnologia già applicata

Allo stesso ambito di ricerca e applicazione ricordiamo il progetto già in atto e brevettato della startup Limenet, di cui ha parlato abbanews. eu in Limenet, la nuova tecnologia che rimuove la CO2. Raccolta, l’anidride carbonica viene trasformata in una soluzione acquosa di bicarbonato di calcio è, quindi, dispersa in mare in modo da aumentarne l’alcalinità contrastandone l’acidificazione.

L’acidità e la temperatura delle acque marine stanno aumentando velocemente a causa dell’anidride carbonica assorbita dai combustibili fossili: ciò sta danneggiando gravemente gli ecosistemi marini e comporterà un impatto negativa per la Terra, posto oceani caldi e acidi producono meno ossigeno.

 

Immagine by unitonews.it

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