Antonio Giordano e la rivoluzione dei sui guardiani genoma

Una vita dedicata alla ricerca fino alla scoperta di quei guardiani del genoma che, insieme ad altre, ha aperto la strada alle terapie personalizzate anticancro: è la vita del professor Antonio Giordano, oncologo e direttore dello SBHRO Institute for Cancer Research and Molecular Medicine alla Temple University di Philadelphia e professore di Anatomia e Istologia Patologica presso il Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena.

Laurea e specializzazione in Italia,  dottorato negli Stati Uniti, più di 600 pubblicazioni all’attivo, le scoperte di Giordano e del suo gruppo di ricerca hanno cambiato la storia delle cure anticancro raggiungendo i seguenti traguardi: il legame diretto tra la regolazione del ciclo cellulare attraverso le proteine dette cicline e lo sviluppo del cancro. Quando gli oncogeni interagiscono direttamente con le cicline si determina una deregolazione del ciclo cellulare e, quindi, l’insorgenza del fenotipo neoplastico. E, ancora, l’individuazione del gene oncosoppressore RB2/p130, che ha una funzione primaria nel ciclo cellulare e controlla la corretta replicazione del Dna, prevenendo essenzialmente l’insorgenza del cancro. E, infine, la scoperta dei “guardiani” del genoma umano: sono i CDK9 e CDK10, barriere – spiega l’oncologo – che proteggono il normale funzionamento del nostro corpo; averle scoperte ha portato a farmaci intelligenti capaci di correggere il danno quando i geni finiscono la loro funzione di protezione”.

Riguardo alla Campania, sua terra di origine, Giordano è in prima linea nella battaglia contro l’inquinamento. All’approfondimento della relazione tra ambiente e cancro – oltre alle analisi scientifiche che  hanno certificato la tossicità della Terra dei Fuochi,  ha dedicato i due libri divulgativi Campania, terra dei veleni (coautore Giulio Taro – ed. Denaro) e  Monezza di Stato (coautore Paolo Chiariello – ed. Minerva).

Dal 1992 Giordano occupa una posizione apicale nella SBHRO – Sbarro Health Research Organization, organizzazione che finanzia, in maniera indipendente, i progetti di ricerca sul cancro,  diabete e sulle malattie cardiovascolari. Nel 1994 è diventata un’organizzazione pubblica e collabora con le università di entrambi i lati dell’oceano.

Ad oggi l’organizzazione ha finanziato più di 400 ricercatori oggi impegnati in università o aziende farmaceutiche nel mondo, grazie a un modello vincente, dichiara Giordano all’Agenzia Dire, consistente nel finanziare direttamente le risorse umane e i progetti, per evitare che “molti finanziamenti siano dispersi nelle strutture”.

E con la SBHRO, il 15 giugno 2023, l’oncologo sarà a Vico Equense con un Galà dedicato alla ricerca italiana che ha bisogno “dei suoi giovani più brillanti”.

 

Immagine: Antonio Giordano, oncologo e ricercatore- photo by Agenzia Dire

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