Senza precedenti. La siccità e le piogge in Angola
“Senza precedenti” è la definizione che viene usata per descrivere i fenomeni climatici e le sue conseguenze di questi ultimi mesi. Usata per gli incendi in Australia, per la deforestazione dell’Amazzonia e per le inondazioni di Giacarta (Indonesia), eccola pronunciata dal ministro degli Interni angolano, Eugenio Laborinho, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a Luanda, per definire la lunga siccità nell’Angola meridionale che ha preceduto le copiose piogge “tra la mezzanotte e le 16 del 6 gennaio 2020 e che provocato 41 morti”.
Poche ore ma l’intensità dei rovesci è stata tale da provocare “inondazioni, la distruzione d’infrastrutture e di piantagioni”. Sono state “abbattute 378 case e 12 chiese e danneggiato gravemente oltre 2mila abitazioni, 4 ponti in 12 delle 18 provincie dell’Angola”, mentre si verificavano, inevitabilmente, interruzioni della corrente e delle comunicazioni.
Gravi perdite che si sommano alla morte degli oltre 30mila capi di bestiame causata dalla “siccità senza precedenti” che ha colpito il sud del Paese per un anno intero.