L’Onu approva la risoluzione dello stupro come arma di guerra

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione volta a combattere lo stupro inteso come arma di guerra.

Frutto di negoziazioni che si sono protratte fino all’ultimo momento, il testo è stato approvato  con 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina e cedendo alle richieste dell’Usa, che avevano minacciato il veto se non si fosse stralciato il punto riferente alla “salute riproduttiva” che per estensione, secondo gli Stati Uniti, avrebbe rappresentato un sostegno all’aborto delle vittime.

Il  Consiglio di Sicurezza  ha approvato la risoluzione il 23 aprile 2019 nel corso di una riunione con il segretario generale Antonio Guterres, i premi Nobel per la pace Nadia Murad e Denis Mutwege e l’avvocata per i diritti umani, Amal Clooney.

Lo stralcio preteso dagli Usa non è stata l’unica concessione fatta per ottenere l’approvazione del testo: prima era già stata eliminata – per volontà degli Stati Uniti, la Russia e la Cina – una parte altrettanto importante relativa all’istituzione di un meccanismo per monitorare e segnalare tali crimini.

La risoluzione adottata è un progresso importante nel contrasto agli stupri intesi come atto di guerra, ma gli stralci effettuati costituiscono un limite che inducono a uno sforzo ulteriore, come hanno commentato Antonio Guterres e Amal Clooney.

Il segretario generale Guterres ha spiegato che “nonostante numerosi sforzi, la violenza sessuale continua ad essere una caratteristica orribile dei conflitti in tutto il mondo” e i gruppi di attivisti hanno dimostrato che “è usata deliberatamente come arma di guerra”.

“Dobbiamo riconoscere che lo stupro in guerra colpisce in larga misura le donne perché è collegato a questioni più ampie come la discriminazione di genere – ha dichiarato Antonio Guterres – e c’è un’impunità diffusa: la maggior parte di questi crimini non viene denunciata, investigata o perseguita”.

Amal Clooney, pur riconoscendo l’importanza della risoluzione “perché rafforza il regime di sanzioni per coloro che commettono tali crimini, bisogna andare oltre”. Perché se il Consiglio di Sicurezza non può prevenire la violenza in guerra, riflette l’avvocata, deve almeno punirla.

La giustizia non ha possibilità se le persone al potere, tra cui quelle sedute intorno a questo tavolo non ne fanno una priorità – ha proseguito Amal Clooney  secondo la quale “c’è un’epidemia di violenza sessuale e la giustizia è l’antidoto. È il momento di farla diventare la vostra priorità e onorare davvero sopravvissuti come Nadia Murad che hanno già sofferto troppo”.

Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Uniti – il cui compito e mantenere la pace e la sicurezza internazionale  – è composto da 15 membri, di cui 5 permanenti (Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) e 10 eletti ogni 2 anni dall’Assemblea generale dell’organismo. Salvo nei casi di emergenza si riunisce, di norma, 2 volte l’anno. La presidenza del Consiglio è mensile e a rotazione di ciascuno dei membri, seguendo l’ordine alfabetico inglese dei nomi degli Stati membri.

Per il mese di aprile 2019 la presidenza del Consiglio è stata detenuta dalla Germania che ha proposto la risoluzione del riconoscimento degli stupri come arma di guerra.

 

Photo by Onu: 23 aprile 2019 –   1-3) dall’alto Nadia Murad stringe la mano al segretario generale Onu, Antonio Guterres, e accanto all’avvocata dei diritti umani. Amal Clooney; 3) Antonio Guterres; 4)  Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

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