Corea del Sud. I cani verso lo status di animali senzienti?
Il Parlamento della Corea del Sud ha presentato un emendamento (che potrebbe essere approvato nei prossimi giorni) che riconosce ai cani lo status legale di “esseri senzienti” non oggetti, quindi, ma esseri con il diritto alla protezione, al benessere e al rispettare della vita. Condanne fino a 3 anni di reclusione o pagamento di multe oltre i 20mila dollari per tutti coloro che li maltratteranno o compieranno atti crudeli nei loro confronti.
Per il Paese asiatico si tratta di una norma rivoluzionaria. Ancora nel 2019, Seoul, la capitale, chiudeva gli ultimi 3 negozi di carne di cane, per porre fine al macello dei nostri amici a 4 zampe; metteva al bando la loro mattanza ma lasciava la possibilità dell’acquisto della loro carne proveniente dagli altri mattatoi del Paese.
Su pressione dell’Associazione Humane Society International Korea (HSI – Korea) – che da tempo si occupa dell’inibizione degli allevamenti di cani (fornendo anche aiuto agli allevatori per cambiare attività) – erano stati chiusi anche il mercato di carne di cane Gupo nelle città di Busan e di Seongnam. Sono migliaia i cani salvati dalla fondazione dell’ HSI – Korea dalla sua fondazione avvenuta nel 2015.
Nel frattempo è cambiata la sensibilità della popolazione: le nuove generazioni non consumano carne di cane, quindi, il mercato di questo tipo di carne è in forte calo, mentre cresce costantemente il numero delle adozioni di animali domestici. Ma parallelamente, negli ultimi anni, sono aumentati, notevolmente, gli abbandoni e gli abusi sugli animali, un fenomeno che rende urgente l’approvazione dell’emendamento.
Immagine: Corea del Sud, una volontaria dell’Associazione Humane Society International Korea (HSI – Korea) che combatte il consumo di carne di cane e i relativi allevamenti